Olio: Abruzzo, per il 'nuovo' piu' produzione e ottima qualita'
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Olio: Abruzzo, per il 'nuovo' piu' produzione e ottima qualita'

Olio: Abruzzo, per il 'nuovo' piu' produzione e ottima qualita'

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(AGI) - L'Aquila, 14 ott. - La raccolta delle olive e' iniziataanche in Abruzzo, in cui quest'anno - dopo la terribileinfausta annata 2014 che vide il dimezzarsi della produzioneolivicola - si ritorna ad una annata di buona produzione conuna quantita' stimata di circa 110/120mila tonnellate di oliveper un totale di 13/14mila tonnellate di olio, con una qualita'ottima per l'andamento climatico favorevole che ha impeditoanche il diffondersi della mosca olearia. Ad annunciarlo e' laColdiretti Abruzzo con il via alla campagna olivicola che mettein moto un settore che puo' contare su un patrimonio di circa6milioni di piante su 42mila ettari di terreno, con unfatturato di circa 130 milioni di euro. Numeri che fannodell'Abruzzo il quinto produttore d'Italia con treDenominazioni di origine protette (Colline Teatine, Pretuziano,Aprutino Pescarese) su 43 a livello nazionale e tre tipologieautoctone: dritta, gentile, toccolana e tortiglione.L'extravergine fresco del nuovo raccolto - sottoliea laColdiretti - esprime al meglio le note proprieta'organolettiche, antiossidanti e nutrizionali che tendono adeperire nel tempo. In Abruzzo, negli areali in cui e' statagia' realizzata la molitura (ma si tratta comunque ancora diuna minima parte), l'olio risulta armonico, profumato e prontoal consumo, con sentore di carciofo, mandorle fresche e erbaappena sfalciata. Rispetto allo scorso anno, uno dei piu' neridella storia dell'olivicoltura italiana - precisa ColdirettiAbruzzo - la produzione 2015 dovrebbe risalire a circa 14 milatonnellate di olio, pur rimanendo sotto la media storica. Incompenso - rileva Coldiretti - la qualita' delle olive e'ottima grazie anche al caldo che ha limitato gli attacchi dellamosca olearia. Proprio la mosca era stata, assieme al maltempo,una delle cause del crollo produttivo fatto registrare loscorso anno, il peggiore mai vissuto dall'olivicolturaitaliana. In totale - sottolinea Coldiretti - si era registrato uncrollo che in alcune regioni, come l'Abruzzo, e' stato oltre il50 per cento. Buone notizie dunque, ma anche qualchepreoccupazione in quanto "la scarsa produzione dello scorsoanno ha favorito le importazioni dall'estero, che nel primosemestre del 2015 hanno visto l'arrivo un vero e proprio boomdi olio straniero, soprattutto tunisino". E la situazione, diceColdiretti Abruzzo, rischia di peggiorare ulteriormente dopo ilvia libera annunciato dalla Commissione Europea all'aumento delcontingente di importazione agevolato di olio d'oliva dal paeseafricano verso l'Unione europea fino al 2017, con l'incrementodel rischio che vengano spacciati come Made in Italy prodottidi altri Paesi, magari mescolati con quelli nazionali peracquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura dimarchi storici, magari ceduti all'estero, una parvenza diitalianita' da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri. "Ilnostro consiglio - sottolinea Coldiretti Abruzzo - e' quello diguardare con piu' attenzione le etichette ed acquistareextravergini a denominazione di origine Dop, quelli in cui e'esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttorinei frantoi o nei mercati di Campagna Amica. Sotto accusa e' lamancanza di trasparenza nonostante sia obbligatorio indicareper legge l'origine in etichetta dal primo luglio 2009, in baseal Regolamento comunitario n.182 del 6 marzo 2009. Sullebottiglie di extravergine ottenute da olive straniere invendita nei supermercati e' pero' quasi impossibile, nellastragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte "miscele dioli di oliva comunitari", "miscele di oli di oliva noncomunitari" o "miscele di oli di oliva comunitari e noncomunitari" obbligatorie per legge nelle etichette dell'olio dioliva. La scritta e' riportata in caratteri molto piccoli,posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizionesull'etichetta che la rende difficilmente visibile. Inoltrespesso bottiglie con extravergine ottenuto da olive stranieresono vendute con marchi italiani e riportano con grandeevidenza immagini, frasi o nomi che richiamano all'italianita'fortemente ingannevoli. I consumatori - conclude la Coldiretti- dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento perpoter scegliere consapevolmente. In attesa che vengano strettele maglie larghe della legislazione per non cadere nellatrappola del mercato". Coldiretti ricorda inoltre che l'olionuovo rigorosamente abruzzese sara' in vendita entro la fine diottobre nella rete Campagna Amica, che in Abruzzo conta unadecina di Botteghe, oltre trenta mercati e 300 punti venditaaziendali. (AGI)
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