Libri: 8 marzo, vie e strade per giustizia a 38 Camicette Bianche
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Libri: 8 marzo, vie e strade per giustizia a 38 Camicette Bianche

Libri: 8 marzo, vie e strade per giustizia a 38 Camicette Bianche

di lettura
(AGI) - Roma, 26 feb. - Una strada, via, una piazza perciascuna delle 38 italiane morte il 25 marzo del 2011nell'incendio della Triangle Wast a New York. L'iniziativa e'nata da un libro che ricostruisce le storie di quelle donne edelle loro colleghe operaie che seguirono la stessa sorte: intutto 126 giovani lavoratrici, su un bilancio totale di 146vittime, che Ester Rizzo con "Camicette bianche, oltre l'8marzo (Editore Navarra, Palermo) vuole "risarcire, ma solo inparte, ridando loro memoria e dignita'". "La mia ricerca e'nata per caso -spiega all'AGI l'autrice- quando l'otto marzodel 2011 con un gruppo di donne decidemmo di leggere uno peruno i nomi delle vittime di questa tragedia. Scorrendo lalista, mi accorsi che tanti cognomi potevano avere originesiciliana. Cosi' ho iniziato la ricerca, scaturita siadall'ansia di giustizia che dalla voglia di raccontare storiedi donne". Cento anni di oblio da tirar via, per individuare conprecisione il punto in cui tutto era cominciato: la partenzadalla propria terra, la stessa che muove i barconi di disperatiche attraversano il Canale di Sicilia. "La fonte primaria-prosegue Rizzo- e' stato il sito della Cornell University, incui si trovano i certificati di morte di tutte le vittimeperite nel disastro ed anche i rapporti della Croce Rossa e leinterviste ai superstiti effettuate dal giornalista-scrittoreLeon Stein intorno agli anni Cinquanta. Poi mi sono registratasul sito di Ellis Island per visionare tutte le liste di sbarcodei passeggeri italiani partiti tra il 1880 ed il 1910" E' poi,gli articoli delle edizioni del New York Times di allora, lacollaborazione con lo storico Michael Hirsch, le ricercheanagrafiche nei comuni siciliani, pugliesi, campani e dellaBasilicata. Due anni a spulciare documenti, fascicoli,certificati: frammenti, anche, di "storia locale" di cui icomuni erano ignari. "Le difficolta' maggiori -continua EsterRizzo- le ho incontrate nell'attribuzione del cognome esattodelle vittime necessario alla ricerca in Italia, in quanto lalista depositata alla Cornell University conteneva spesso icognomi tradotti in italiano in maniera approssimata, i nomi dibattesimo americanizzati ed indicava per le vittime coniugatesolo il cognome del marito. Anche le date di nascita spesso noncorrispondevano, quindi mi sono un po' dovuta improvvisaredetective, elaborando ipotesi ed andando per esclusione". Non e' solo un libro sulle donne, sui loro diritti e suisoprusi subiti. Quello di Rizzo e' anche un volumesull'emigrazione, sulla speranza di una vita migliore cheanimo' allora e anima oggi milioni di donne e uomini. Quellatragedia, pero', cadde nel dimenticatoio della memoriaitaliana. Con Marcinelle non fu cosi' Perche'? "La tragedia diMarcinelle -risponde l'autrice, che il 25 e 26 marzo prossimipresentera' il libro a New York- e' avvenuta nel 1956 e quelladella Triangle Waist Company nel 1911, quindi quest'ultima e'piu' lontana nel tempo ed e' stata in un certo senso travoltaanche dagli eventi della Prima e della Seconda Guerra Mondiale.Inoltre la tragedia di Marcinelle e' avvenuta in Europa, mentrequella della Triangle in America, quindi in un altro continentepiu' lontano. Ed ancora, a mio modesto parere, perche'l'emigrazione femminile e i disagi e i disastri che ne sonoscaturiti non sono stati studiati e sono stati sottovalutati".(AGI)Fab
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