Istat: nel 2013 solo +0, 7% verde urbano pubblico; 32 mq a cittadino
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Istat: nel 2013 solo +0, 7% verde urbano pubblico; 32 mq a cittadino

Istat: nel 2013 solo +0, 7% verde urbano pubblico; 32 mq a cittadino

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AGI) - Roma, 22 lug. - Nel 2013 il verde urbano pubblicorappresenta in media il 2,7% del territorio dei capoluoghi diprovincia (oltre 577 milioni di metri quadrati). Rispetto al2012 la superficie complessiva del verde urbano cresce dello0,7%. Quasi il 16% della superficie di questi comuni e',inoltre, inclusa tra le aree naturali protette (datosostanzialmente invariato rispetto all'anno precedente),complessivamente le aree verdi coprono oltre 3,7 miliardi dimetri quadrati (pari al 18,2% del territorio dei capoluoghi).Nel 2013 la dotazione di verde urbano pubblico mediamentedisponibile per ogni cittadino e' di 32,2 metri quadrati, incirca due terzi dei comuni e' piu' contenuta (inferiore alvalore medio) e in 19 citta' non raggiunge i 9 m2 pro capite .Lo dice l'Istat nel rapporto sull'ambiente urbano. Emerge checonsiderando la distribuzione territoriale dei due indicatoridi densita', un elevato "profilo verde" (entrambi gliindicatori segnano valori pari o superiori a quello medio)caratterizza 16 citta' (il 13,8% dei capoluoghi), con una forteconcentrazione territoriale in Lombardia (Como, Monza, Brescia,Pavia, Lodi, Cremona, Mantova) cui si aggiungono Prato, Terni eMatera e sei grandi comuni (Trieste, Roma, Napoli, ReggioCalabria, Palermo e Cagliari). Tra gli altri capoluoghispiccano per un'elevata densita' del verde urbano numerosecitta' del nord, in particolare Sondrio e Trento (dove questesuperfici coprono poco meno di un terzo del territoriocomunale), Pordenone (18,8%), Potenza (14,2%), Pescara (13,4%)e Gorizia (11,3%) e altri due grandi comuni (Torino e Milano,rispettivamente con incidenze superiori al 16 e al 12% delterritorio). Un'elevata densita' delle aree protettecaratterizza Venezia e Messina (tra le citta' di maggioredimensione demografica), Biella, Lodi, Massa, Pisa, L'Aquila,Andria, Villacidro e Iglesias (tra le medio-piccole), tutte convalori piu' che doppi rispetto alla media dei capoluoghi.Prendendo in considerazione la somma delle superfici a verdeurbano e naturali protette Messina, Venezia e Cagliari hanno,inoltre, una densita' complessiva di aree verdi pari osuperiore a due terzi del territorio. Si tratta di realta' molto diverse tra loro dove allacomponente urbana si sommano, nel caso del capoluogo siciliano,le aree della rete Natura 2000 (piu' del 70% del territorio e'sottoposto a vincoli di tutela), a Venezia pesa l'incidenza delpeculiare contesto lagunare (piu' del 60% del territoriocomunale), e nel capoluogo sardo l'area comunale urbana eproduttiva risulta caratterizzata dall'inclusione dei sitinaturali dello stagno di Cagliari, delle saline diMacchiareddu, della laguna di Santa Gilla e delle saline delMolentargius. Sono invece 28 i capoluoghi con territorio quasio del tutto privo di aree naturali protette (tra questi Milanoe Padova), mentre valori particolarmente contenuti di verdeurbano (inferiori all'1% della superficie comunale)caratterizzano 41 citta', in piu' della meta' dei casicapoluoghi del Mezzogiorno. A completamento dellacaratterizzazione del verde delle citta' occorre considerareanche la consistente componente destinata all'utilizzoagricolo. L'incidenza della superficie agricola utilizzata(Sau) nei comuni capoluogo, secondo i risultati dell'ultimocensimento (2010), e' pari in media al 45,5% del territorio, main un quinto delle citta', soprattutto del Mezzogiorno, superail 60%. In 10 comuni (tra cui i grandi centri metropolitani diTorino, Genova, Milano, Roma e Napoli) i parchi agricoli sonoinclusi all'interno delle aree protette. La complessivadisponibilita' di aree verdi, indipendentemente dalla loroeffettiva fruibilita', contribuisce a garantire serviziecosistemici a vantaggio della qualita' dell'ambiente e dellavita dei cittadini. Sulla base dell'estensione e dellanumerosita' di tali aree le amministrazioni possono procedereall'individuazione di una rete ecologica, cioe' una rete fisicadi aree naturali frammentate di rilevante interesseambientale-paesistico collegate da corridoi ecologici perfacilitare la mobilita' delle specie e a tutela delmantenimento della biodiversita' anche in ambito urbano. Nel2013 sono 43 i capoluoghi con territorio interessato da unarete ecologica: solo 4 tra le citta' del Mezzogiorno, circa il36% dei capoluoghi del Centro e due citta' su tre al Nord.Nelle regioni del Nord piu' del 40% dei capoluoghi offre agliabitanti una buona disponibilita' di verde (superiore allamedia nazionale) con valori particolarmente consistenti aVerbania, Sondrio, Trento, Pordenone e Gorizia (tutte citta'dove si superano i 100 m2 per abitante), mentre sonoparticolarmente contenute le disponibilita' delle citta' liguri(La Spezia 11,5 m2 per abitante, e Savona, Genova e Imperia,tutte inferiori ai 9 metri quadrati pro capite). La quota dicitta' con buona dotazione scende sotto il 28% al Centro e nelMezzogiorno, dove solo alcune contribuiscono ad elevare ivalori medi ripartizionali (rispettivamente 23,3 e 34,8 metriquadrati per abitante). Matera, con 992,3 metri quadratiabitante pro capite e' la citta' a piu' alta disponibilita' invirtu' della presenza del parco archeologico delle chiesirupestri; Potenza, ne ha 371,6, grazie all'area forestalecomunale della Pallareta. Terni e Iglesias (circa 150 perabitante) e Reggio di Calabria (poco piu' di 100 metri quadratipro capite) sono caratterizzate, invece, da un'alta incidenzadi aree boschive e incolte. Tra i grandi comuni, oltre allacitata Reggio Calabria, anche Venezia, Padova, Trieste eCagliari mostrano una disponibilita' del verde urbano superiorealla media, mentre profilo opposto (meno di 9 metri quadratiper abitante) caratterizza oltre a Genova, anche Bari eTaranto. Da segnalare che due tipologie di verde hanno crescente diffusione nellecitta': le aree destinate alla forestazione urbana e agli ortiurbani. La prima, ad elevato valore ecologico grazie aibenefici che ne derivano in termini di regolazione delmicroclima e della complessiva qualita' dell'ecosistema urbano,nel 2013 incide per l'1,9% sulla superficie del verde urbanodei capoluoghi (in media circa 90mila metri quadrati). Gli ortiurbani sono invece piccoli appezzamenti di terra di proprieta'comunale utilizzati per la coltivazione ad uso domestico,l'impianto di orti o il giardinaggio ricreativo, assegnati incomodato ai cittadini richiedenti. Oltre al valore ambientale,sociale e didattico, la loro promozione contribuisce apreservare dall'abbandono e dal degrado le aree verdiinterstiziali intercluse tra le aree edificate; pesanomediamente per lo 0,6% sul verde urbano. (AGI)-
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