Enogastronomia: a Roma la carbonara parla giapponese
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Enogastronomia: a Roma la carbonara parla giapponese

Enogastronomia: a Roma la carbonara parla giapponese

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(AGI) - Roma, 4 lug. - Sempre piu' food e sempre piu' made inItaly. Vino e cibo italiani dominano il panorama economico edenogastronomico nel mondo mentre in cucina aumentanosperimentazioni e contaminazioni. Cresce l'offerta deiristoranti italiani sempre piu' qualificata a ogni livellodallo street food alla pizzeria, dalla trattoria al locale doveai fornelli operano chef stellati. In cucina si fannosperimentazioni e contaminazioni. E ora a Roma arriva lacarbonara che parla giapponese. Uno chef nipponico stellato eun direttore romano di ristorante aprono la stagione dellacontaminazione di due culture tanto diverse e finisce che atavola arrivano non solo 'carbonara', ma anche 'amatriciana' e'cacio e pepe', primi piatti della tradizione romana in vestigiapponesi. A presentarli con squisita grazia orientale KotaroNoda, gia' chef stellato all'Enoteca La Torre di Viterbo e alfianco di grandi nomi della cucina come Gualtiero Marchesi edHeinz Beck, oggi in un locale a meta' strada tra due importantirealta' culturali della capitale, il museo di artecontemporanea Maxxi e l'auditorium di Renzo Piano. Al Bistrot64, questo il nome del ristorante, la cucina romana si affiancae si confronta con la cucina giapponese in un susseguirsi dipiatti di apparente semplicita' e di grande eleganza. Non solocucina della tradizione romana ma anche molta sperimentazionegiapponese sulla tavola imbandita con discrezione da KotaroNoda che gioca con la crema di zucchine presentandola con lagranita di cetriolo al sale malon e in salsa agrodolce ed acetobianco di chardonnay. Il tonno crudo viene accompagnato da unazuppa fresca di pomodoro che il cameriere serve con teiera.Questa volta alcuni cubi di tonno sono impananti con kasuobuchie alga nori mentre altri sono da gustare con marmellata difrutto della passione. Ma sono gli spaghetti a farla dapadroni: non di grano duro come da tradizione, ma di patate,impiattati a forma di nido conditi con burro e alici e decoraticon fiori di zucca fritti e spolverati di rapa rossadisidratata. Il cous cous diventa italiano e viene cotto con levongole e decorato con funghi e alghe. La tagliata di presaiberica ha come sostrato le bucce di cocomero saltate inpadella. E per concludere il dolce: un cheescake all'aglio nerocon sorbetto di pesca dove lo spirito nipponico dello chefesprime la sua creativita' contaminata dai sapori italiani.Tutto il menu abbinato a vini italiani dal franciacortaall'arneis. (AGI)Red/Gav
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