Contraffazione: Coldiretti, 7 italiani su 10 la temono a tavola
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Contraffazione: Coldiretti, 7 italiani su 10 la temono a tavola

Contraffazione: Coldiretti, 7 italiani su 10 la temono a tavola

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(AGI) - Roma, 30 set. - Per sette cittadini su dieci (71 percento) le contraffazioni a tavola sono quelle piu' temuteperche' hanno pericolosi effetti anche sulla salute. E' quantoafferma la Coldiretti nel commentare il rapporto Censis 'Lacontraffazione: dimensioni, caratteristiche e approfondimenti'.Nel caso degli alimentari il reato di contraffazione -sottolinea Coldiretti - e' piu' grave perche' spesso adifferenza degli altri prodotti, la vendita di prodottitaroccati avviene sempre all'insaputa dell'acquirente.Dall'inizio della crisi - continua la Coldiretti - e' aumentatodel 248 per cento il valore di cibi e bevande sequestratiperche' adulterate, contraffate o falsificate. E' quanto emergeda una analisi ella Coldiretti sulla base dell'attivita' deicarabinieri dei Nas nel periodo 2007 - 2013. Gli ottimirisultati dell'attivita' dei Nas confermano l'efficacia delsistema di controlli in Italia contro un crimineparticolarmente odioso perche' - sottolinea Coldiretti - sifonda sull'inganno e colpisce soprattutto quanti dispongono diuna ridotta capacita' di spesa a causa della crisi e sonocostretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo dietro i qualispesso si nascondono infatti ricette modificate, l'uso diingredienti di minore qualita' o metodi di produzionealternativi sui quali e' importante garantire maggioretrasparenza. Nel 2013 in Italia sono stati sequestrati beni eprodotti per un valore di 441 milioni di euro soprattutto conriferimento a prodotti base dell'alimentazione come la carne(25 per cento), farine pane e pasta (15 per cento), latte ederivati (9), vino ed alcolici (7), ma anche in misurarilevante alla ristorazione (18 per cento) dove per risparmiaresi diffonde purtroppo l'utilizzo di ingredienti low costimportati che spesso nascondono frodi. Per questo occorrestudiare a fondo il fenomeno per supportare l'ottima e costanteattivita' delle forze dell'ordine e stringere le maglie larghedella legislazione nazionale e comunitaria, con l'estensione atutti i prodotti - conclude la Coldiretti - dell'obbligo diindicare in etichetta la provenienza delle materie primeimpiegate negli alimenti. (AGI)st2/Gav
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