(AGI) - Roma, 8 lug. - La crisi persistente continua ad"accorciare" e stravolgere la spesa degli italiani, che crollaai livelli piu' bassi da dieci anni. Non solo cambiano leabitudini, con il ricorso sempre piu' frequente aglihard-discount (+17 per cento sul 2012) e un taglio radicale aquantita' e qualita' del cibo, ma variano in manierasostanziale i budget destinati ai diversi capitoli di spesa.Con un crollo, obbligato per le famiglie, delle spese superfluecome quelle per abbigliamento e tempo libero. E' quanto affermala Cia-Confederazione italiana agricoltori, in merito alrapporto sui consumi delle famiglie nel 2013 diffuso oggidall'Istat. Ma anche la quota di spesa per alimentari e bevande,nonostante sia cresciuta nel corso dell'anno stabilizzandosi al19,5 per cento, resta comunque inferiore ai livelli pre-crisi-sottolinea la Cia- quando "occupava" un quarto della spesacomplessiva delle famiglie.
Inoltre, le bollette record di luce egas e il pieno di benzina hanno costretto i consumatori atogliere soldi da beni primari come carne, pasta, pane e lattee destinarli altrove. Con la conseguenza che nel 2013 ognifamiglia italiana ha speso piu' per combustibili, elettricita'e trasporti (474 euro al mese) che per il cibo (461 euro almese). Questo significa un ulteriore indebolimento dei consumialimentari -osserva la Cia- considerato che proprio nell'ultimoanno la spesa delle famiglie per la tavola ha toccato il minimostorico (-3,1 per cento) con 3,6 miliardi di euro di spesa inmeno rispetto al 2012. D'altra parte, come ha evidenziatol'Istat, praticamente due famiglie su tre (il 65 per cento)hanno ridotto quantita' e qualita' dei generi alimentariacquistati. Ma anche in questa prima parte del 2014 icomportamenti d'acquisto delle famiglie sono improntati almassimo risparmio, con un ulteriore taglio del 2 per cento allaspesa per cibo e bevande -spiega la Cia-. Davanti al banconedel supermercato, l'85 per cento degli italiani cerca dieliminare ogni spreco ed eccesso, comprando "quanto basta", eil 58 per cento opta per il prodotto con il prezzo piu' basso,scegliendo il brand solo se e' in offerta speciale. Inoltre, il49 per cento dei consumatori ammette di sacrificare per primopranzi e cene al ristorante, mentre il 21 per cento ritorna al"fai da te" in cucina soprattutto per quanto riguarda dolci,pane e pasta 'a mano'. (AGI)Bru