Commercio: Confesercenti, in 10 mesi chiusi 135 negozi al giorno
(AGI) - Roma, 25 nov. - "La crisi dei consumi, iniziata a fine 2011, non accenna ad arrestarsi: anzi, il calo di vendite investe ormai tutte le forme distributive con l'eccezione dei discount. Per le piccole imprese del commercio, poi, e' un vero tracollo: quello di settembre e' il quinto calo consecutivo, e negli ultimi 33 mesi si sono registrate solo 2 variazioni positive su base mensile. Un crollo che fa sentire i suoi effetti sul tessuto imprenditoriale: nei primi 10 mesi di quest'anno hanno chiuso 135 imprese del commercio al giorno, per un saldo finale negativo di oltre 22mila negozi". Cosi' Confesercenti sui dati delle vendite di settembre diffusi oggi dall'Istat.
Il dato diffuso dall'Istat, sottolineaancora il comunicato, rappresenta "un brutto segnale per lastagione delle prossime feste, ci aspettiamo, purtroppo, cheanche i prossimi tre mesi siano negativi, e persino il Natalesara' stagnante o in calo. Gli italiani soffrono il crollo delreddito disponibile, ma anche l'aumento del fisco e dellecosiddette spese fisse, da quelle per l'abitazione e la salutealle bollette: dal 2001 al 2013 quasi raddoppiate quelle peracqua e condominio, +46% per energia elettrica. Aggravi chetolgono ulteriore spazio ai consumi. Basti pensare che nellatop ten delle voci di spesa che hanno registrato i maggioriincrementi nel periodo 2001-2013 ci sono solamente due vociappartenenti al capitolo dei consumi commercializzati: birra euova". Secondo Confesercenti, "c'e' bisogno di una terapia fiscaled'urto per rianimare il mercato interno. Una strategia shockcontro la deflazione e la stagnazione, che preveda unasostanziale riduzione del carico fiscale che grava su consumi efamiglie e recuperi piu' risorse dai tagli della spesapubblica. Soprattutto, e' indispensabile evitare i pesantierrori del recente passato, come la previsione di ulterioriaggravi per le bollette - energetiche ma non solo - e ilmaxi-aumento dell'Iva previsto dalla clausola di salvaguardia,che peserebbero ancora sui consumi. Il caso giapponese",conclude la nota, "faccia riflettere".
Segue tabella:
Flussi di aperture/chiusure di imprese nel Commercio al dettaglio in sede fissa (gen-ott. 2014). Fonte: Osservatorio Confesercenti
REGIONI | Iscrizioni | Cessazioni | Saldo |
PIEMONTE | 1.142 | 2.748 | -1.606 |
VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE | 34 | 70 | -36 |
LOMBARDIA | 2.116 | 4.246 | -2.130 |
TRENTINO-ALTO ADIGE/SÜDTIROL | 146 | 318 | -172 |
VENETO | 1.236 | 2.202 | -966 |
FRIULI-VENEZIA GIULIA | 238 | 606 | -368 |
LIGURIA | 617 | 1.235 | -618 |
EMILIA-ROMAGNA | 1.183 | 2.550 | -1.367 |
TOSCANA | 1.108 | 2.512 | -1.404 |
UMBRIA | 258 | 594 | -336 |
MARCHE | 405 | 943 | -538 |
LAZIO | 1.715 | 4.145 | -2.430 |
ABRUZZO | 473 | 1.007 | -534 |
MOLISE | 118 | 262 | -144 |
CAMPANIA | 3.262 | 6.033 | -2.771 |
PUGLIA | 1.958 | 3.918 | -1.960 |
BASILICATA | 201 | 477 | -276 |
CALABRIA | 903 | 1.622 | -719 |
SICILIA | 1.542 | 4.500 | -2.958 |
SARDEGNA | 516 | 1.276 | -760 |
Totale ITALIA | 19.171 | 41.264 | -22.093 |