(AGI) - Cannes, 13 mag. - "Le star non hanno piu' misteri, isocial network hanno cambiato ogni cosa. La vita privata degliattori ormai e' diventata accessibile a tutti", parola delladiva di Francia Catherine Deneuve, al Festival di Cannes conStanding Tall di Emmanuelle Bercot, film d'apertura dellakermesse d'oltralpe. La Deneuve veste i panni di un giudiceminorile alle prese con un caso disperato, quello di Malony(interpretato dal bravissimo Rod Paradot) abbandonato sindall'eta' di sei anni dalla madre (Sara Forestier). Lapellicola segue le sue turbolente vicissitudini per undicianni, tra tribunali minorili e case di accoglienza. "Sitrattava di una bellissima storia, che parla del rapporto traadulti e giovani, ma soprattutto dell'importanzadell'educazione nella nostra societa' - ha commentato l'attricein conferenza stampa - e credo anche che sia una sceltaimportante, in un momento delicato come questo per l'Europa ela Francia, che un festival internazionale venga inaugurato daun film che tratti un tema sociale come questo e non da unblockbuster". E il riferimento e' ai fatti tragici di CharlieHebdo. "Il film lo avevamo girato prima", commenta la regista,poi prosegue ancora l'attrice settantunenne: "L'educazione e'un diritto di ogni bambino, se la famiglia non e' in grado digarantirlo tocca alla societa' farlo. Quei ragazzi sono statitrascurati". Riguardo invece alla vignetta che la rivistadedicata a Cannes con la scritta "Pacco sospetto sullacroisette. Falso allarme, e' Catherine Deneuve", l'attricedichiara: "La vignetta non l'ho vista, comunque spero che siadivertente". Ritornando al film l'attrice racconta di come haaffrontato il ruolo: "Molte mattine andavo in tribunale pervedere direttamente il lavoro complesso di giudici, avvocati eassistenti sociali - afferma l'attrice al suo secondo film conla Bercot - sono rimasta sorpresa dalla loro pazienza, dallacapacita' di ascoltare i ragazzi. Cercano in tutti i modi difarli uscire dalla loro spirale. Infatti molto spesso iteenager sono cresciuti in famiglie numerose, con padri assentie senza strumenti per affrontare la scuola". A parlare poi e'il giovane protagonista, Rod Paradot, catapultato nel mondo delcinema: "Con l'aiuto di un coach ho cercato di entrare nellapelle di Malony - spiega - tra me e lui non ci sono punti dicontatto". E alla domanda: "Ti piacerebbe proseguire su questastrada"? Il diciannovenne risponde: "Non avrei mai pensato dilavorare in un film, ma da sempre amo andare al cinema. Certomi piacerebbe molto continuare questo cammino e continuare alanciare questi messaggi come accade in Standing Tall". .
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