Alimentare: Cra, nuovi orizzonti della ricerca in nutrigenomica
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Alimentare: Cra, nuovi orizzonti della ricerca in nutrigenomica

Alimentare: Cra, nuovi orizzonti della ricerca in nutrigenomica

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(AGI) - Roma, 18 set. - Il CRA, Consiglio per la Ricerca e laSperimentazione in Agricoltura, con il suo Centro di Ricercaper gli Alimenti e la Nutrizione (CRA NUT) ha organizzato aCastellammare di Stabia, l'undicesimo Convegno di NuGO(Nutrigenomics Organization, www.nugo.org), il prestigiosonetwork scientifico internazionale della ricerca innutrigenomica, con 27 Istituzioni Europee associate e di cui ilCRA con il NUT, e' a tutt'oggi l'unico Italiano affiliato. La Nutrigenomica e' davvero - spiega una nota- "l'ultimafrontiera della ricerca in nutrizione e studia gli effettidell'interazione tra nutrienti e molecole bioattive della dietacon il genoma umano, al fine ultimo di prevenire le malattiecronico-degenerative correlate all'alimentazione". Ed e' proprio con l'obiettivo di diffondere gli approcciscientifici della nutrigenomica e della nutrigenetica nellaRicerca Europea che nel 2004 nasce NuGO, fondamentale punto diriferimento per elaborare e definire, sulla base delle evidenzescientifiche, gli indirizzi della ricerca internazionale nelsettore. Il tema del convegno, "Nutrigenomica e alimenti", ha presoin esame l'interazione tra alimenti e salute umana, compresa larisposta individuale dell'organismo, dipendente dallavariabilita' genetica che caratterizza ognuno di noi. L'apertura e' stata dedicata all'analisi del profilo alimentareMediterraneo, la cui associazione con la salute riceve dadecenni ampio supporto scientifico e alla sua possibile"applicazione" ai profili alimentari di altri Paesi. Le sessioni del meeting, cui hanno partecipato piu' di 200studiosi provenienti da diversi paesi Europei ed extra-Europei(tra i quali USA, Australia, Brasile, Corea), hannoapprofondito i diversi aspetti della relazione dieta-salute sucui stanno convergendo sempre piu' l'interesse e l'impegno deiricercatori. In particolare:L'identificazione di biomarcatoriprecoci di malattia. Infatti, solo se identificate moltoprecocemente, l'evoluzione di alcune malattie correlateall'alimentazione puo' essere "prevenibile" con la dieta. In parallelo - e altrettanto importante - e' la definizionecondivisa di "salute", che ancora non c'e'. L'"assenza dimalattia", infatti, non e' un parametro ne' scientificamentequantificabile ne' sufficientemente sensibile per poteridentificare gli stadi precoci delle patologie (statipre-patologici), in cui si avviano nel nostro organismo piccoleperturbazioni dell'equilibrio che, se non contrastate in tempo,possono portare ad evoluzioni irreversibili nello stato disalute. L'identificazione precoce di tali condizioni e' quindicruciale per poter intervenire sulla prevenzione attraversomodifiche della dieta. La capacita' dell'organismo di ripristinare il suo stato diequilibrio (salute) dopo aver subito stimoli nutrizionali cheinevitabilmente lo alterano (stress da carico nutrizionale).Per esempio, il ritorno a livelli basali di glicemia dopo uncarico orale di glucosio e' un meccanismo di ripristinodell'equilibrio glicemico che, in una persona "sana", avvieneentro un paio d'ore. In caso di perturbazioni pre-patologiche,che precedono l'instaurarsi di una condizione diabetica, questomeccanismo viene perso molto prima del manifestarsi dei segniclinici della malattia. Alterazioni anche lievi nella rispostadell'organismo a un sovraccarico temporaneo di nutrienti(carico glicemico, lipidico, proteico) sono quantificabili conle moderne tecnologie genomiche con grande sensibilita' evariazioni significative dei parametri rappresentano un indice di "scostamento" dallo stato di salute (pre-patologia). La quantificazione accurata della risposta agli stimolinutrizionali deve tenere conto anche della variabilita'genetica individuale, per poter rappresentare uno strumentosensibile ed efficace di prevenzione mirata. Tale variabilita'e' diretta conseguenza delle differenze genetiche, che cirendono diversi l'uno dall'altro anche nella risposta a unostesso intervento con molecole nutrizionali e/o farmacologiche.E' quindi necessario affiancare alla quantificazione dellerisposte dell'organismo anche l'identificazione delle variantigeniche individuali. I risultati presentati al convegno in questo settore(nutrigenetica) hanno ulteriormente provato che nessunamalattia complessa (e quelle associate alla nutrizione lo sonotutte, dal diabete alla sindrome metabolica, dall'obesita' adalcune forme di tumore) non sono mai associate a variazioni inun singolo gene o in una manciata di geni, e che molto restaancora da studiare nel genoma umano, prima di poter prevedereuna dieta personalizzata basata sulla genetica individuale. Laricerca presente e futura richiede la rilevazionepersonalizzata della risposta dell'organismo agli stimolinutrizionali per poter identificare gruppi e sottogruppi dipopolazione che mostrano una risposta analoga, condividono congrande probabilita' gli stessi determinanti genici e potrannoquindi condividere anche una personalizzazione dietetica per ilmantenimento della salute. (AGI)Bru
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