Alimentare: cocktail o col dolce, e' trendy Mistra' made in italy
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Alimentare: cocktail o col dolce, e' trendy Mistra' made in italy

Alimentare: cocktail o col dolce, e' trendy Mistra' made in italy

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(AGI) - Roma, 3 giu. - Il gusto secco e l'aroma forte ne fannoil compagno ideale per esaltare il gusto del caffe' espressoed aiutare la digestione di un pranzo abbondante. E' un ottimodissetante, diluito in acqua e ghiaccio o nel succo o sorbettodi frutta. Ed e' un ingrediente essenziale per torte, budini eciambelle. Il mistra', liquore secco naturale al 100%,ricavato da un processo di tripla distillazione dell'anice,oltre ad essere un valido partner in cucina per la preparazionedi dolci e biscotti, favorisce la digestione.. Parola diMicaela Pallini, amministratore delegato e vicepresidentedell'azienda che porta il suo nome, che quest'anno compie 140anni di vita, conta 11 milioni di euro fatturato, ed esportal'85% del prodotto. Una storia antica e nella tradizione delmade in Italy enogastronomico che conquista il gusto del mondo.La prima distilleria di Roma sorge negli anni '20 nel cuoredella capitale, a due passi dal Pantheon, in via dei Pastini,piccola strada oggi calpestata da milioni di turisti. Poi neglianni '60 il trasloco sulla via Tiburtina, nell'area industrialealle porte della capitale. A precedere queste queste realta'industriali e' la prima fabbrica in assoluto creata adAntrodoco da Nicola Pallini nel 1875 sempre per la lavorazionedell'anice. Il mistra', l'anice, la ferrochina, quest'ultimo unelisir medicamentososo a base di ferro usato come coadiuvamentenegli stati anemici, sono riscoperti e ricercati in un'epoca incui tutta l'alimentazione e' all'insegna dello slogan "buono,sano e giusto". Il mistra' ha doti terapeutiche, si diceva unavolta, il concentrato di anice costituisce un disinfettanteintestinale noto dai tempi antichi. La ferrochina entusiasmasempre per il suo contenuto di ferro ma anche per i cocktaildei nuovi bartender, cosi dagli stabilimenti partono migliaiadi bottiglie destinazione oltreoceano. Accanto ai liquori'antichi' si e' affermato intanto negli anni 2000 illimoncello, oggi prodotto di punta dell'azienda - osservaMicaela Pallini - con un milione di bottiglie e richiestesempre in crescita soprattutto dagli Usa dove e' molto di moda.Tanto che viene venduto con un packaging speciale dove a farlada padroni sono i colori dei limoni IGP della Costa d' Amalfi ei bicchieri stile anni '60 dati in omaggio. Se si fa una visitain fabbrica, la scoperta e' di una lavorazione moltoartigianale. Le bucce dei limoni stanno nel loro alcool amacerare in una grande pentolone mentre sui nastri scorrono lebottiglie pronte per essere riempite di limoncello. In unastanza-laboratorio vengono create le miscele della ferrochina, del mistra' e degli altri sciroppi prodotti da Pallini.Genziana, china, anice stellato, finocchio, sambuco, cardamomo,tutte le spezie vengono selezionate e testate da un addettotra i 26 dipendenti che oggi conta Pallini. Come accadeva invia dei Pastini oltre cento anni fa prima che le suoreproprietarie del palazzo facessero sloggiare l'unicadistilleria di Roma. Ma poi si torna alla realta' degli anni2000 con la notizia che la cosidetta 'sambuca romana' haconservato il nome di famiglia ed e' leader negli Usa ma la suacommercializzazione e' stata ceduta ad una multinazionale.(AGI) Red
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