Alimentare: Cia, bene Ue sul no all'etichetta-semaforo britannica
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Alimentare: Cia, bene Ue sul no all'etichetta-semaforo britannica

Alimentare: Cia, bene Ue sul no all'etichetta-semaforo britannica

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(AGI) - Roma, 1 ott. - "Soddisfazione per il lavoro dellaCommissione Ue, che ha dato il via alla procedura d'infrazionenei confronti della Gran Bretagna per l'etichetta a semaforo".Lo afferma la Cia, Confederazione italiana agricoltori,spiegando che "da subito l'organizzazione e' stata fortementecontraria a questo schema, che non solo e' semplicistico efuorviante, ma mette a rischio circa un terzo dei prodotti'made in Italy' esportati oltre Manica, per un valore di quasi800 milioni di euro". L'etichetta in questione classifica glialimenti con il verde, il giallo o il rosso in base alcontenuto di sale, zucchero, grassi e grassi saturi presente in100 grammi di prodotto. Ma "schedare cibi e bevande in questomodo - aggiunge la Cia - e' pericoloso, perche' si offre alconsumatore soltanto un'informazione parziale ed erronea chenon tiene piu' conto della dieta complessiva". "Lo schema asemaforo fornisce un giudizio semplicistico e distorto sulsingolo alimento - evidenzia la Cia - cancellando l'assuntouniversalmente riconosciuto dal mondo scientifico che nonesistono cibi 'buoni' e 'cattivi', ma piuttosto regimialimentari corretti o meno a seconda del modo in cui glialimenti vengono integrati tra loro quotidianamente. Senzacontare che l'utilizzo di questo tipo di etichetta minacciaseriamente il nostro export agroalimentare in Gran Bretagna,pari a oltre 2,5 miliardi di euro l'anno". "Il latte ad esempio- conclude la Cia - a causa del suo tenore in grassi avrebbe ilsemaforo rosso, cosi' come l'olio d'oliva, i formaggi, isalumi, la frutta secca e tutti i grandi prodotti Dop e Igp delnostro Paese". -
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