8 marzo: vigna sempre piu' in rosa, donne del vino "piu' sostegno"
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8 marzo: vigna sempre piu' in rosa, donne del vino "piu' sostegno"

8 marzo: vigna sempre piu' in rosa, donne del vino "piu' sostegno"

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(AGI) - Roma, 7 mar. - Il successo del vino italiano nelmondo, con le esportazioni passate in piu' di tre decenni da44,3 milioni di dollari a oltre un miliardo e trecento milioninel 2014, e' fortemente tinto di rosa. Le donne imprenditriciin vigna e in cantina in Italia sono oggi tante e oltre 650quelle iscritte all'Associazione nazionale Donne del Vino, cherappresenta tutte le categorie della filiera vitivinicola, dalvigneto alla cantina, dalla tavola alla comunicazione. E anchee soprattutto a loro che si ascrivono i risultati positividella vitivinicoltura, settore di punta del Made in Italy, conil nostro Paese primario esportatore di vino con 20 milioni diettolitri, una quota del 21% del mercato mondiale e un valoredi circa 5,1 miliardi di euro. Per volume e valore, l'Italia e'il primo esportatore negli Usa con quasi 1,1 miliardi di euro euna quota di mercato del 35%. Nonostante la crisi economia, nel2014 c'e' stata una crescita del fatturato delle cantineitaliane del 5% rispetto al 2013 e, dato importante, il 55% diqueste cantine ha espresso fiducia per il 2015; il 35% inquesti primi due mesi ha gia' avuto riscontri positivi e il 5%prevede un anno molto positivo. E' quanto si rileva in unainchiesta del quotidiano "Marco Polo News" che ha raccolto leopinioni delle donne del vino in occasione della ricorrenzadell'8 marzo. A testimoniare la "firma rosa" del successo delvino italiana e' innanzi tutto un uomo, Riccardo Cotarella,enologo di fama internazionale, consulente di aziendevitivinicol, presidente del Comitato scientifico del Padiglionedel vino italiano a Expo Milano 2015, e presidentedell'Associazione Mondiale degli Enologi. "Negli ultimi 20 anni- dice l'enologo - le donne hanno dimostrato non solo di avereun valore imprenditoriale e manageriale intrinseco nel condurrevigneti e cantine, ma anche una dote insuperabile nelcomunicare questo prodotto".Gli fa eco nell'inchiesta DianaBracco, presidente di Expo 2015 Spa, commissario generale delPadiglione Italia e vitivinicoltrice in Piemonte con l'aziendadi famiglia. "L'Esposizione Universale di Milano 2015 sara' unastraordinaria opportunita' per le donne. Una prima ragione e'racchiusa nel titolo stesso: "Nutrire il pianeta. Energia perla vita". C'e' una familiarita' naturale delle donne con ilnutrire, il prendersi cura e il fornire energia alla vita, eanche per questo con il progetto Women for Expo faremo di tuttoper renderle protagoniste. Nel Padiglione Italia abbiamodedicato uno spazio per far conoscere le iniziative sociali eimprenditoriali che hanno vinto il concorso 'WE - Progettidelle donne e per le donne', lanciato lo scorso luglio conl'obiettivo di valorizzare il talento e la capacita'progettuale dell'universo femminile nell'ambitodell'Esposizione Universale italiana". Produttrice di vini inCampania, Elena Martusciello e' presidente dell'AssociazioneNazionale Le Donne del Vino, costituita nel 1988, osserva insintesi che "l'8 marzo e' sicuramente una giornata diriflessione sul ruolo delle donne nella societa', inagricoltura, ossia uno dei settori su cui l'Italia deve contareper il futuro. Le donne in questo processo andrebbero sostenutesempre di piu' perche' il loro ruolo e' strategico nelleimprese, nelle famiglie e nelle associazioni. In agricoltura leimprese a conduzione femminile rappresentano il 33%. Ma vanotato che il 43% di donne che ruota intorno ad un'aziendaagricola contribuisce a vario titolo al dinamismo e allacapacita' di innovazione delle aziende. Dal 2008 ad oggi c'e'stato un incremento del 3% delle donne imprenditrici nell'UE".In prima linea sul fronte dell'imprenditoria femminile in vignae in cantina, ma anche sui mercati esteri, Marilisa Allegrinie' nota come "la signora dell'Amarone". "Le donne generalmentedevono impegnarsi di piu' per affermarsi nel lavoro - osservae, proprio per questo, sono pronte e disposte a sacrificimaggiori. Credo anche che la presenza femminile nel winebusiness e la capacita' di fronteggiare le complesse situazionidi difficolta' lavorative sia dovuta all'abitudine delle donnedi saper gestire e coordinare e valorizzare i rapporti umani".Abili e determinanti protagoniste del mondo del vino italiano -si osserva nell'inchiesta - sono pure le donne impegnate sulfronte tecnico e didattico del vino. Come Daniela Scrobogna,una delle piu' famose e apprezzate sommelier italiane e docentedi fama internazionale, secondo la quale, "negli ultimi anni,dopo un lungo periodo di dipendenza, il comparto femminiledella produzione del vino si e' scoperto attivo, propositivo,stimolante e produttivo. Molte donne oggi hanno abbracciato lacarriera dell'agronomo o dell'enologo e in questi settoristanno apportando una sensibilita' e una competenza dialtissimo livello. Troviamo donne competenti in molti altrisettori, compresi quelli della comunicazione, ristorazione,consulenza. Ovunque hanno saputo unire un'innata lucidafemminilita' alla caparbieta' e alla competenza".Tra il lvigneto, la cantina e un competitivo business internazionale,come molte altre imprenditrici del vino, Nadia Zenato e'titolare dell'omonima azienda familiare in Valpolicella,presidente della donne del vino in Veneto afferma che "Iiruolodelle donne del vino e' da sempre un ruolo importante per lapromozione cultura e comunicazione del vino di qualita' a 360gradi." Piu' a Sud, alla periferia di Caserta, Maria IdaAvallone, una carriera diplomatica alle spalle, presidentedelle Donne del Vino della Campania e titolare dell'aziendavitivinicola Villa Matilde, annuncia in occasione della Festadella Donn un progetto pilota con Avis, cioe'la donazione disangue tra le associate con lo slogan: 'Dalla Donna, che creala vita alla Donna (del vino) che dona la vita'. All'insegnadel motto "Nulla ha piu' senso della passione", in Piemonte trale Donne del Vino Chiara Soldati ,cugina dello scrittore eregista nonche' grande narratore di vini, Mario Soldati, da 20anni impegnata nel mondo del vino, figlia d'arte, quintagenerazione nell'azienda di famiglia, osserva che "il binomiodonna-vino ha preso il sopravvento in un territorio da semprequasi esclusivamente maschile: sia nella produzione sia nelconsumo e nelle scelte gustative. Per Chiara Soldati, "unaequilibrata presenza femminile nella 'burocrazia' vitivinicolapotrebbe sicuramente rappresentare una decisiva svolta delmondo dell'imprenditoria femminile vitivinicola in termini diinnovazione e sensibilizzazione in importanti campagneproduttive e di consumo". Dal versante geografico opposto,ossia nel Collio friulano, Annalisa Zorzettig, titolaredell'omonima azienda agricola familiare, riconosce che"il mondodel vino continua ad avere un volto molto maschile, ma e' purvero che negli ultimi anni e' aumentato il numero delle donnealla guida di aziende vitivinicole, e non solo". Last but notthe least, da New York, dove e' divenuta la sommelier diriferimento per il jet set americano e per le maggiori catenedi ristorazione, ove il vino Made in Italy da lei promosso fatendenza grazie anche al suo programma didattico "wineseductions", Alessandra Rotondi non e' una fan dell'8 Marzo,ne' delle quote rosa, ma riconosce " che "c'e' una situazionein cui mi sento di evocare tutto il gineceo e questo succede sepenso a una vigna. Cosa c'e' di piu' femminile di un luogofertile che, apparentemente, non da segni di vita e, invece,silente e paziente, sta coltivando un progetto? E poi diventavisibile: ai piu' sensibili subito; ad altri a maturazioneormai avvenuta. Ove si sviluppa il frutto e nasce qualcosa dipotenzialmente grande sotto le amorevoli cure di chi loaccudisce. Ecco: nel giorno della Festa della Donna, iofesteggio le similitudini tra una vigna e una fecondita' tuttarosa". (AGI)Red
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