Wame: finanza innovativa per permettere accesso energia 'moderna'
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Wame: finanza innovativa per permettere accesso energia 'moderna'

Wame: finanza innovativa per permettere accesso energia 'moderna'

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(AGI) - Milano, 21 set. - Ad oggi circa 1,3 miliardi dipersone, quasi il 20% della popolazione mondiale, non hannoaccesso all'elettricita' e circa 2,6 miliardi di individuicucinano bruciando in modo improprio legna e biomasse nelleproprie abitazioni, con gravi conseguenze sulla loro salute el'ambiente. Piu' del 95% di queste persone e' concentrato inAfrica Subsahariana e nelle zone meno sviluppate dell'Asia el'84% vive in zone rurali. Un convegno, promosso dal 'Worldaccess to modern energy' (Wame) con Africa-Eu Energypartnership, svoltosi a Milano ha discusso dei progressicompiuti su questo fronte, e avanzato proposte per individuarefuture soluzioni e modalita' d'investimento che permettanol'accesso all'energia moderna, sviluppando le tecnologieoff-grid e soluzioni di 'cucina pulita e sostenibile' (cleancooking). Basata sul riconoscimento che l'accesso alle forme modernee sostenibili di energia e' un prerequisito per lo sviluppoeconomico e l'eliminazione della poverta', l'iniziativaSustainable Energy for All, lanciata nel 2011 dal SegretarioGenerale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, chiama a raccoltagoverni, settore privato e societa' civile per far si' chetutti abbiano accesso all'energia entro il 2030. L'Agenziainternazionale per l'energia ha stimato che per raggiungerequesto obiettivo sono necessari circa 750 miliardi di dollaridi investimenti nel periodo compreso tra il 2010 e il 2030.L'obiettivo dell'Onu che sembrava fino a poco fairraggiungibile, appare oggi plausibile per quanto riguardal'elettricita', ma non ancora per il clean cooking. La maggioreparte di questi investimenti riguarda l'estensione delle retielettriche nazionali, che in realta' raggiungeranno meno dellameta' degli esclusi: nel seminario e' stato affrontato proprioil tema del finanziamento dei tanti progetti off-grid, spessorealizzati con capitali almeno in parte privati, che e' ormaichiaro debba essere sostenuto localmente. A questo propositoDipal Barua, fondatore della Bright Green Energy Foundation, haportato la sua testimonianza dell'esperienza del Bangladesh perevidenziare alcuni aspetti chiave del problema e delle suepossibili soluzioni, chiarendo che per raggiungere gli ultimispesso le fonti rinnovabili sono le piu' adatte ed e' possibilerealizzare interventi con un obiettivo sociale anche partendoda un approccio commerciale. "Infatti, in Bangladesh, sonostati sviluppati sistemi solari per le abitazioni inizialmentetroppo costosi, ma poi con l'informazione, l'attrazione diattivare canali di comunicazione nelle zone rurali, e'migliorato il rapporto qualita'-prezzo e con l'intervento digrandi banche, oggi ci sono 5 milioni di sistemi solaridomestici installati. Non solo, le lampade al cherosene stannosparendo e si sta avviando l'irrigazione alimentatadall'energia solare". Le esperienze presentate hanno riguardatoanche l'Africa e altre parti del mondo dove milioni di famigliesi sono viste aprire nuove possibilita' di vita e di lavorograzie a nuove attivita' economiche gestite localmente. Lesoluzioni off-grid richiedono numerosi investimenti emeccanismi di finanziamento specifici di piccole e mediedimensioni che possono essere sostenuti da amministrazionilocali, organizzazioni no profit o anche imprese. In alcunicasi e' necessario un conferimento di capitale a fondo perduto,in molti altri, l'investimento puo' essere ripagato daiconsumatori tramite la tariffa elettrica. Ma spesso, quando cisi focalizza sulle reti off-grid i costi non recuperabili delladistribuzione locale possono essere elevati e questo puo'inibire gli investimenti stessi. (AGI).
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