(AGI) - Trieste, 27 giu. - Un cocktail a base di farmaci che colpiscono il sistema cellulare di smaltimento delle proteine, chiamato proteasoma, e di agenti che inattivano la proteina p53 mutata. E' questa la combinazione per vincere la resistenza dei tumori alla terapia e bloccare la malattia. La scoperta emerge dalle ricerche di un gruppo di scienziati e oncologi clinici finanziati dall'Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc) e coordinati dal Laboratorio Nazionale CIB e dall'Universita' di Trieste. I dettagli della nuova strategia sono stati pubblicati sulla rivista Nature Cell Biology. Le terapie finora sviluppate che mirano al proteasoma hanno creato grandi aspettative, come contro il mieloma multiplo. Ma in alcuni casi anch'esse falliscono perche' il tumore puo' resistere al trattamento, come e' successo per il tumore al seno e al polmone. Ora pero' i ricercatori hanno chiari le basi di questo fenomeno di resistenza. Gli scenziati hanno trovato in p53 mutante un elemento fondamentale nel determinare la capacita' dei tumori, in particolare dei tumori al seno cosiddetti triplo negativi, di resistere alle terapie mirate contro il proteasoma. Le implicazioni cliniche di questa scoperta sono notevoli se si considera che le mutazioni che colpiscono il gene TP53 sono tra le piu' diffuse nel cancro. Oltre la meta' di tutti i tumori presenta, infatti, quest'alterazione che, nel caso di alcuni sottotipi di tumore al seno tra cui il triplo negativo, arriva a interessare ben il 70-80 per cento delle pazienti. Dagli studi sulla proteina piu' mutata nel cancro deriva la chiave per comprendere la resistenza dei tumori ai farmaci anti-proteasoma. La resistenza del tumore si vince colpendo la proteina p53 mutata. (AGI)
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