Tumori: dai lipidi una nuova via per combattere leucemie
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Tumori: dai lipidi una nuova via per combattere leucemie

Tumori: dai lipidi una nuova via per combattere leucemie

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(AGI) - Milano, 1 lug. - Anche con i lipidi si possonocombattere i tumori del sangue. E' questa la scoperta deiricercatori dell'Irccs Ospedale San Raffaele di Milano, incollaborazione con l'Universita' di Basilea, pubblicata sul'Journal of Experimental Medicine'. La ricerca, condotta grazieai fondi stanziati da Airc, ha individuato una nuova classe diantigeni tumorali costituiti da lipidi per combattere leleucemie. I linfociti T, un particolare tipo di globulibianchi, fanno parte della nostra "squadra di protezione" edentrano in gioco quando siamo attaccati da un tumore. Queste cellule del sistema immunitario possono infatticontrollare la crescita della malattia dal momento chericonoscono gli antigeni tumorali che si generano quando lecellule si trasformano da normali a malate. Quando la rispostaimmunitaria e' insufficiente a contenere la crescita, il tumoresfugge al controllo. La chemioterapia e il trapianto di midolloosseo sono, al momento, le armi a disposizione per combattere itumori del sangue. Nonostante questi trattamenti, e' possibileche le cellule leucemiche non rispondano alla terapia edinizino a diffondersi nuovamente. Finora si conoscevano soloantigeni tumorali di natura proteica. Questo studio identifica,all'interno delle cellule leucemiche, una nuova categoria diantigeni tumorali costituiti da lipidi che vengono riconosciutidai linfociti T quando sono associati ad un recettore, chiamatoCD1c. Le molecole CD1c sono presenti in un'alta percentuale dileucemie, diventando pertanto un bersaglio per i linfociti Tspecifici per antigeni lipidici. La ricerca introduce un nuovo concetto nell'immunologia deitumori, fondamentale per i futuri sviluppi delle terapie: nonsolo le proteine, ma anche i lipidi espressi da celluletumorali possono essere riconosciuti dal sistema immunitario,scatenando risposte protettive contro i tumori stessi. Lascoperta sara' brevettata insieme all'Universita' di Basilea. Iricercatori hanno fatto un ulteriore passo avanti perdimostrare che e' possibile sfruttare questa nuova via diriconoscimento delle cellule leucemiche da parte del sistemaimmunitario per combattere le leucemie: utilizzando iltrasferimento genico, hanno "armato" dei linfociti T normalicon i recettori specifici per gli antigeni lipidici presentisulla leucemia, rendendoli in questo modo capaci di riconoscereed attaccare il tumore. "I risultati dimostrano che questo tipodi riconoscimento immunologico - ha spiegato Paolo Dellabona,direttore della Divisione di Immunologia Trapianti e MalattieInfettive dell'Irccs Ospedale San Raffaele di Milano - e' ingrado di controllare la progressione leucemica negli animali dilaboratorio. Si puo' ipotizzare che cio' avvenga anchenell'uomo. Il nostro studio apre la strada a possibilitrattamenti che, insieme all'attuale immunoterapia delleleucemie, potrebbero contribuire alla miglior prevenzione dellericadute in pazienti sottoposti a trapianto di midollo"."L'obiettivo e' riuscire a progettare - ha aggiunto GiuliaCasorati, responsabile dell'Unita' Immunologia Sperimentaledell'Irccs Ospedale San Raffaele di Milano - nuove strategie diimmunoterapia in pazienti leucemici, bersagliando in modoselettivo le cellule tumorali grazie ai linfociti T chericonoscono gli antigeni lipidici da noi identificati. Il passosuccessivo sara' verificare attraverso studi precliniciestremamente rigorosi l'efficacia e la sicurezza di questaterapia". (AGI) Red/Gav .
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