Sanita': salvata neonata prematura con atresia polmonare
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Sanita': salvata neonata prematura con atresia polmonare

Sanita': salvata neonata prematura con atresia polmonare

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(AGI) - Torino, 24 giu. - Per la prima volta una neonata diappena un chilo e mezzo, affetta da atresia polmonare a settointatto, e' stata salvata con un trattamento totalmentepercutaneo, presso la Cardiologia dell'ospedale InfantileRegina Margherita della Citta' della Salute di Torino, direttadalla dottoressa Gabriella Agnoletti. Si tratta del neonatopiu' piccolo al mondo trattato con questa tecnicaall'avanguardia non invasiva. L'atresia polmonare a setto intatto e' una cardiopatiacongenita complessa e rara, (1% di tutte le cardiopatiecongenite), non compatibile con la vita, poiche' la valvolapolmonare e' completamente chiusa, il ventricolo destro e'piccolo ed ispessito e la vita del bimbo dipende dallapervieta' del dotto di botallo. Il trattamento puo' esserechirurgico o percutaneo. Il trattamento e' in generechirurgico, nel neonato a termine di gravidanza. Solo nel 20%dei casi questa cardiopatia puo' essere trattata senzal'intervento del cardiochirurgo. Nel neonato pretermine, comein questo caso, invece il trattamento chirurgico non e'fattibile e il trattamento transcatetere ha un alto rischio,vista la piccolezza degli organi e l'immaturita' dei tessuti.Sono stati riportati al mondo solo alcuni casi di bimbiprematuri con questa cardiopatia, ma mai nessuno con un pesocosi' basso. La bimba, che si chiama Agata, e' una gemellina di33 settimane L'equipe di Cardiologia dell'ospedale ReginaMargherita ha effettuato pochi giorni fa (tramiteradiofrequenza) una perforazione transcatetere della valvolapolmonare, che era completamente chiusa. Un filo che trasmettel'energia elettrica e' stato portato, attraverso le venafemorale, sotto il piano valvolare chiuso. E' stata erogata unapiccola dose di energia, che ha permesso di perforare lavalvola e poi di dilatarla, sino alla sua completa apertura.Questi interventi al di fuori della pratica quotidiana, fattiin pazienti in condizioni "estreme", sono possibili solo graziealla stretta collaborazione delle e'quipe di ostetricia(professoressa Tullia Todros), neonatologia, cardiologia ecardiochirurgia (dottor Carlo Pace). L'intervento e'tecnicamente riuscito ed ora Agata sta meglio e si trova interapia intensiva. I suoi piccoli polmoni stanno imparando arespirare e lei potra' crescere normalmente, come la suasorellina, che la sta aspettando nella Neonatologiadell'ospedale Sant'Anna. (AGI).
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