Sanita':'conto terzi' industria farmaceutica, settore in crescita
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Sanita':'conto terzi' industria farmaceutica, settore in crescita

Sanita':'conto terzi' industria farmaceutica, settore in crescita

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(AGI) - Napoli, 11 lug. - Un comparto 'giovane' e inespansione, che dopo una decina d'anni puo' gia' contare su6mila addetti, per un fatturato di 1,2 miliardi di euro. Sono inumeri della produzione 'in conto terzi' dell'industriafarmaceutica, ovvero il meccanismo con il quale alcune aziendeaffidano a imprese esterne attivita' quali la produzione e ilcontrollo dei medicinali. La crescita di fatturato eoccupazione, che dal 2005 al 2013 vede aumenti del 120 percento, spingono Farmindustria a immaginare scenari ancora piu'floridi. Presentando a Napoli i dati di settore, l'associazionedi Confindustria che unisce le imprese farmaceutiche sottolineache non ci sono solo vantaggi in termini di risparmio, ma anchedi competitivita' sul mercato internazionale e qualita' delprodotto. Lo dimostrano i dati dell'export, che ha toccatoquota 850 milioni di euro, il 71% del valore totale. "E' la dimostrazione che il made in Italy nel campofarmaceutico e' un fattore indiscutibile - spiega RobertoTeruzzi, presidente del Gruppo produttori conto terzi diFarmindustria - grazie a risorse umane qualificate especializzate e a un prodotto che supera i rigidi controllidelle agenzie internazionali". In Campania si contano unaquarantina di imprese, 900 addetti diretti e un indotto di4.000 persone, con investimenti di grandi marchi a capitaleestero e medie imprese a capitale italiano. La Novartis e' unadelle mutinazionali che opera in Campania nella produzione inconto terzi, insieme con la Pierrel, che si occupaprincipalmente di anestetici dentali. A Napoli l'export haraggiunto i 717 milioni, pari al 14,5% del totalemanifatturiero e al 35,7% dell'hi tech e nel primo trimestredel 2014 le esportazioni sono cresciute del 14% su base annua.L'obiettivo per l'Italia e' quello di diventare un hubfarmaceutico a livello europeo. "La produzione in conto terzi puo' rappresentate unafondamentale leva di sviluppo per il Paese", sottolineaTeruzzi, visto che il mercato del Contract manufacturing inEuropa potrebbe raggiungere un fatturato di 21 miliardi didollari nel 2018. In questa sfida, Farmindustria chiede ilcontributo delle istituzioni centrali e locali, che devonogarantire la stabilita' necessaria ad attirare gli investimentidei privati in un Paese che e' gia' leader per le materieprime, i macchinari e i centri di sviluppo. "Bisogna rendere ilterritorio fruibile in termini di sicurezza, infrastrutture etrasporti - ragiona Teruzzi - garantire maggiore flessibilita'nel lavoro ed eliminare le lentezze burocratiche". (AGI)Na4/Lil .
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