Sanita': chiusura obitorio, Fineschi 'disagio per Roma mostruoso'
ADV
ADV
Sanita': chiusura obitorio, Fineschi 'disagio per Roma mostruoso'

Sanita': chiusura obitorio, Fineschi 'disagio per Roma mostruoso'

di lettura
(AGI) - Roma, 2 mar. - "La chiusura, anche per pochi mesi,dell'Istituto di Medicina legale dell'Universita' di Roma, ilpiu' grande d'Europa, costituirebbe per la citta' un disagioenorme e mostruoso. Io spero che qualcuno faccia un passoindietro e scongiuri questa chiusura per consentire a noi tuttidi tornare a svolgere le autopsie, magari facendo, a macchia dileopardo, quei lavori che sono necessari e urgenti, ma senzabloccare l'intera struttura". Vittorio Fineschi, direttoredell'obitorio comunale di Roma, e' preoccupato e amareggiato:"L'Istituto non e' affatto fatiscente, mostra indubbiamente isuoi 50 anni ma necessita di una serie di lavori che negli annipassati, nonostante precise prescrizioni imposte dai Nas, nonsono mai stati effettuati per motivi che non conosco". "Mi riferisco - prosegue il professor Fineschi - ai tavoliper le autopsie, alle modifiche degli impianti elettrici edegli scarichi, perfino alle lampadine che non sono mai statecambiate. Ma escludo con forza che questa chiusuradell'Istituto, decisa dal Rettore e dalla direzione delPoliclinico a seguito di una nuova ispezione dei Nas, abbiaqualcosa a che vedere con presunti motivi di igiene. E' falsoche ci siano cadaveri in giro come ho letto su alcuni giornali.Perfino l'Istituto di Igiene, che fece di recente unaispezione, ha detto che siamo perfettamente in regola". Tra gliaddetti ai lavori circola il sospetto che tra Policlinico eUniversita' ci sia stato un palleggiamento di responsabilita' eche alla fine nessuno abbia voluto esporsi in prima persona pernon avere guai di natura penale. Una chiusura totaledell'Istituto, insomma, accontenterebbe tutti, tranne quelliche ci lavorano. "Personalmente l'ho detto anche al procuratorePignatone: io e gli altri medici legali - spiega Fineschi -siamo disposti a svolgere la nostra normale attivita' anche alavori in corso. Una chiusura temporanea della struttura, oltrea rappresentare un grosso problema per la citta', rischia divanificare quel poco di buono che e' stato fatto in questiquindici mesi quando la Sapienza mi ha chiamato a Roma perrisolvere alcune criticita' riguardanti le autopsie. Stavamoportando avanti dei progetti, che ora rischiano un inevitabilerallentamento. In fondo e' gia' successo in passato: quando lamagistratura ha imposto determinate prescrizioni al Policlinicoperche' venissero fatti certi lavori urgenti, mica e' statochiuso tutto l'ospedale. Perche' non si puo' fare la stessacosa con l'obitorio?". (AGI) Cop .
ADV