Salute: scoperto meccanismo che ci permettere distinguere suoni
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Salute: scoperto meccanismo che ci permettere distinguere suoni

Salute: scoperto meccanismo che ci permettere distinguere suoni

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(AGI) - Milano, 9 lug. - Un gruppo di ricercatori della JohnHopkins University guidati da Mounya Elhilali ha messo a puntoun modello matematico in grado di ricostruire nei minimidettagli il processo con cui il nostro cervello registra idiversi suoni. Tra gli obiettivi finali, far apprezzare lamusica ai pazienti con disabilita' uditiva. I risultati sonostati presentati al Forum europeo delle Neuroscienze (FENSForum) in corso a Milano. La musica e' un esperienza acusticacomplessa che spesso diamo per scontata. Sia che siamo sedutiin una sala da concerto o stiamo ascoltando la musica con gliauricolari, non abbiamo difficolta' a identificare glistrumenti che stanno suonando, seguendo i battiti e le melodie,o semplicemente distinguendo un flauto da un oboe ha detto oggi(9 luglio) Mounya Elhilali durante il FENS Forum, la conferenzainternazionale sulle neuroscienze in corso a Milano. Il nostrocervello si basa su un certo numero di attributi sonori cheanalizzano la musica attraverso le orecchie. Si tratta dicaratteristiche che possono essere molto semplici, come larumorosita', oppure decisamente piu' complesse, come lidentita' di uno strumento, formalmente chiamata timbro . Adesempio, i timbri di strumenti a percussione come il tamburo ola marimba hanno una qualita' unica, simile al rumore, che lirende chiaramente distinguibili da strumenti a fiato come loboe o il flauto. Stabilire cio' che rende un oboe un oboe enon un tamburo e' una questione che gli scienziati ancora nonriescono a capire pienamente. La ricerca condotta da Elhilali ecolleghi nel dipartimento di ingegneria elettrica e informaticaha proprio l obiettivo di risolvere questo quesito sulla naturadel suono. Il punto di partenza e' l attuale conoscenza di comei suoni sono processati nel sistema uditivo del cervello, inmodo da costruire una buona rappresentazione degli aspettiacustici che definiscono il timbro degli strumenti musicali.Quando un suono entra nelle nostre orecchie, viaggia attraversodiverse strutture cerebrali che ne codificano i vari attributi,tra cui il tono o la frequenza, cosi' come le dinamichetemporali gli elementi del suono che cambiano nel tempo. Eciascun collegamento neuronale analizza un preciso aspettosensoriale del suono. Utilizzando queste premesse, la squadradi Elhilali ha costruito un modello matematico che riproducendola grande varieta' dei nostri neuroni riesce ad analizzarequalunque suono. Il risultato e' una rappresentazionemulti-dimensionale di ciascun input sonoro, che contiene tuttele informazioni necessarie per definire il suono stesso.Compresa, ad esempio, la combinazione di tempo e frequenzasonora. Con questo nuovo metodo per rappresentare la musica,abbiamo visto che tutti i suoni del pianoforte tendono adattivare lo stesso gruppo di neuroni, mentre quelli del violinoattivano un altro gruppo. In questo modo cerchiamo diraggruppare gli strumenti musicali spiega Elhilali. I risultatimostrano che questo modello fornisce una classificazione quasiperfetta degli strumenti musicali con una precisione del 98%,attraverso il raggruppamento di suoni appartenenti alla stessacategoria. Il gruppo di ricerca sta ora usando lo stesso metodoper migliorare la comprensione dei meccanismi cerebrali legatialla percezione del timbro. A lungo termine, lavorare sumodelli informatici di questo tipo potrebbe portare amigliorare le tecnologie per aiutare le persone con disabilita'uditive a riuscire a godere dei piaceri della musica . (AGI).
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