Salute: nuova terapia rallenta decorso sclerodermia
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Salute: nuova terapia rallenta decorso sclerodermia

Salute: nuova terapia rallenta decorso sclerodermia

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(AGI) - Roma, 24 mar. - Il decorso della sclerodermia,invalidante malattia autoimmune, si puo' rallentare agendo pertempo con terapie mirate in modo selettivo contro le celluleimmunitarie cattive che danneggiano pelle, polmoni e cuore deipazienti, ovvero i globuli bianchi CD20. La scoperta deiricercatori della Facolta' di Medicina e chirurgia dellUniversita' Cattolica di Roma e' il risultato di due studi,entrambi pubblicati sulla rivista Seminars in Arthritis andRheumatism dall'equipe guidato da Gianfranco Ferraccioli,Ordinario di Reumatologia presso l'Ateneo del Sacro Cuore. Gli studi sono resi noti in occasione della Giornata Nazionaleper la Lotta alla Sclerodermia che si celebra domani,mercoledi' 25 marzo, e che quest anno vuole puntare lattenzione sugli aspetti nutrizionali della malattia, ovverosulla scelta degli alimenti piu' adatti a limitare i sintomi acarico di esofago, stomaco e intestino. Il reflussogastro-esofageo favorito per esempio dal consumo eccessivo dicarne , spiega il prof. Ferraccioli, direttore dell Unita'Operativa di Reumatologia della Cattolica presso il CIC diRoma, puo' danneggiare anche il polmone . La sclerodermia e'una malattia autoimmune (in cui cioe' e' il sistema immunitariodel soggetto colpito a causare danni all organismo stesso conreazioni immunitarie anomale). Si tratta di una malattiareumatica caratterizzata da ispessimento e indurimento deltessuto connettivo , della pelle, delle mucose, dei vasisanguigni e degli organi interni come polmoni e cuore. Pertenere a bada gli effetti degli attacchi ripetuti da parte delsistema immunitario del paziente, sono in uso oggi soprattuttofarmaci corticosteroidi con funzione antinfiammatoria eimmunosoppressori, peraltro gravati da numerosi effetticollaterali anche molto severi. Esistono anche farmaci piu'mirati, selettivi che colpiscono la malattia al cuore perche'fermano l'azione delle cellule immunitarie impazzite evitandoche causino altri danni. I ricercatori dell Universita'Cattolica di Roma hanno dimostrato che uno di questi farmaci,il rituximab, ha un importante azione immunosoppressiva e fermale cellule B che sono le artefici dei danni tipici dellamalattia, ovvero i globuli bianchi CD20. Gli esperti hannodimostrato che il farmaco e' efficace non solo nel prevenire idanni ai tessuti cutanei, ma anche a quelli del polmone e delcuore. Coinvolgendo in tutto circa 200 pazienti, inoltre, gliscienziati hanno dimostrato che i danni cardiaci tipici deipazienti sono di tipo infiammatorio (miocardite) e non solo ditipo ischemico-fibrotico (ovvero formazione di tessutocicatriziale non contrattile) come ritenuto finora. Questistudi , conclude il prof. Ferraccioli, aiutano a inquadraremeglio la malattia e suggeriscono l utilita' di terapie mirateper contrastarne e rallentarne il decorso, permettendo sempredi piu' di personalizzare la scelta dei farmaci in base alsingolo paziente.
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