Roma - Oltre un milione e 750mila persone in Italia appartengono al popolo dei donatori di sangue. Un numero in continua crescita, secondo i dati dell'Istituto superiore di sanita', ma ancora basso, tanto che nei centri per la raccolta sangue la situazione e' di "cronica emergenza", che diventa ancora piu' drammatica in vista dell'estate. A spiegarlo all'Agi e' Maurizio Rodi, direttore sanitario della onlus Ad Spem: "I donatori abituali vanno in vacanza, mentre per altri e' sconsigliato donare nelle giornate troppo calde. A cio' si aggiunge il fatto che tradizionali centri di raccolta come scuole e parrocchie sono chiuse o rallentano l'attivita'". E, se e' vero che i reparti di chirurgia generale possono ridurre il numero di interventi, i centri trapianti, quelli trasfusionali o ematologici non possono schiacciare il piede sul freno. "Per un trapianto di fegato - continua Rodi - occorrono circa 40 unita' di globuli rossi e una 60 unita' di plasma, in pratica l'equivalente di due mattinate di raccolta sangue". Di solito a coordinare il trasferimento delle sacche di sangue dai centri agli ospedali e' il Centro regionale, ma "di fronte a una carenza si fa ricorso a centri extraregionali con un aggravio di costo" per le stesse Regioni. "Nella maggior parte dei casi questo sangue arriva dal Nord, dove la cultura della donazione e' piu' radicata. In alcuni casi, come il Piemonte, il Friuli e il Veneto, poi, si registra un'eccedenza che viene convogliata in altre regioni. Dal centro al sud, invece, la situazione peggiora con giovani che conoscono il problema solo se hanno familiari donatori o se hanno vissuto un'esperienza traumatica". Come contenere allora l'emergenza estiva? "Noi di Ad Spem abbiamo chiesto ai donatori abituali di indicarci dei periodi a loro piu' congeniali, magari di ritorno dalle ferie, in cui poter donare". Ma in generale la ricetta e' solo una: sensibilizzare gli italiani alla donazione di sangue che "oltre ad essere un gesto di grande responsabilita', generosita' e civilta' e' anche un modo per fare medicina preventiva". Il donatore e' sottoposto a controlli periodici che includono la ricerca anticorpi irregolari anti-eritrociti, emocromo, ALT, creatininemia, glicemia, protidemia ed elettroforesi proteica, colesterolemia, trigliceridemia e ferritinemia, oltre a test per epatite B e C, HIV, sifilide. Non solo: "Se dalle analisi emerge un particolare problema il centro si attiva immediatamente per aiutare il donatore". Inoltre "nel caso in cui il donatore o i suoi familiari dovessero averne bisogno, l'associazione procurerebbe il sangue necessario in tempi ridotti". Inoltre, ricorda ancora Rodi, per legge i lavoratori dipendenti hanno diritto a una giornata di riposo quando donano. (AGI)