Roma - Un miglior coordinamento dei tre fondi a disposizione per migliorare i servizi ed evitare sprechi e una multiprofessionalita' che agisca a 360 gradi, lungo tutto il percorso dei pazienti con malattie croniche: sono questi i pilastri sui quali deve reggersi il Piano nazionale della cronicita' inviato dal ministero della Salute alle regioni e che dovrebbe essere approvato in Conferenza Stato-Regioni nei prossimi giorni. Lo hanno sottolineato la presidente della Federazione nazionale degli ordini medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Roberta Chersevani, e la presidente dell'Ipasvi, la Federazione nazionale dei collegi infermieri, Barbara Mangiacavalli, intervenendo ad un convegno organizzato al ministero della Salute sul Piano. "E' fondamentale imboccare un percorso multiprofessionale che dia al paziente l'assistenza di cui ha bisogno in ogni momento della sua vita", ha detto Mangiacavalli spiegando che "all'appropriatezza clinica occorre dunque affiancare anche un'appropriatezza organizzativa, che serve appunto a dare la migliore assistenza sanitaria ai pazienti nelle condizioni ottimali, anche rispetto all'utilizzo dei servizi e delle risorse". Per questo motivo, ha continuato Mangiacavalli, bisogna prevedere una gestione piu' coordinata dei fondi interessati, ovvero quello sanitario nazionale, quello della non autosufficienza e, infine, quello della sicurezza sociale. L'obiettivo, ha affermato da parte sua Chersevani, "e' consentire un adeguato percorso clinico-assistenziale al paziente". Il Piano nazionale della cronicita' prevede un'integrazione dell'assistenza primaria, una continuita' assistenziale modulata sulla base dello stadio evolutivo della malattia, il potenziamento delle cure domiciliari, ma anche piani di cura personalizzati. (AGI)