(AGI) - Roma, 23 mag. - Si scrive " aste per l'acquisto di farmaci equivalenti", si legge taglio alla rimborsabilita' di circa 1.500 specialita' medicinali. Soprattutto prodotti innovativi e per malati cronici, quelli della fascia "H" dei farmaci ospedalieri e quelli "a distribuzione diretta" o "per conto", ossia acquistati dalle Asl a prezzi scontati e distribuiti poi in farmacia. Rispettivamente oltre 1.700 con regime di dispensazione ospedaliera e circa mille medicinali territoriali, in tutto 2.700 specialita' farmaceutiche, oltre la meta' destinate a diventare presto a carico degli assistiti. A meno che questi non accettino di cambiare terapia utilizzando un farmaco "terapeuticamente equivalente". Che, si badi bene, non e' un generico, ma un medicinale "con profilo rischio-beneficio sovrapponibile", che puo' contenere anche un principio attivo diverso. Insomma, un'altra terapia; un altro percorso assistenziale; in sostanza un'altra storia. La stretta dovrebbe arrivare dalle gare d'acquisto regionali di medicinali appunto "terapeuticamente equivalenti", che ad oggi qua e la gia' si fanno, ma che ora potrebbero diventare generalizzate, consentendo di acquistare al miglior prezzo un prodotto, escludendo tutti gli altri che rientrano in quella che tecnicamente si chiama "classificazione ATC di 4? livello". Per capire meglio, ricordiamo che al primo livello sono ad esempio tutti i medicinali per il sistema nervoso centrale, al secondo gli psicolettici, al terzo tutti gli ansiolitici mentre al quarto sono classificati i benzodiazepinici, che raggruppano comunque 38 medicinali con molecole diverse, dal diazepam (Valium) al bromazepam (Lexotan). E tra questi uno solo, quello che battera' all'asta il prezzo piu' basso, restera' mutuabile. Idem peri sartani, che rientrano nella categoria degli anti-ipertensione. In commercio ci sono sei molecole diverse, corrispondenti a 12 prodotti. Dalla sfera della mutabilita' in questo caso uscirebbero 11 confezioni.
Tra gli antidepressivi "inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina, si contano invece 5 molecole differenti, quattro delle quali diventerebbero a pagamento. Questo per fare solo qualche esempio. A proporre la stretta e' il Piano sulla governance del farmaco presentato dalle Regioni al Governo. Proposta subito messa nero su bianco da una "determina" AIFA, la "458" del 31 marzo scorso, sul tema "Equivalenza terapeutica fra medicinali contenenti differenti principi attivi", passata sotto silenzio, ma che indica passo dopo passo alle Regioni come procedere alla gare di acquisto per farmaci "equivalenti". "Il provvedimento -spiega il segretario nazionale del sindacato dei medici di medicina generale Fimmg, Giacomo Milillo- e' stato ora sospeso per 90 giorni, rinnovabili una sola volta da una nuova determina della stessa Aifa, ma l'allarme resta alto visto il pressing delle Regioni. Per questo chiediamo un incontro al Presidente dell'Aifa, Mario Melazzini, al quale chiederemo di ritirare in toto la Determina sulla gare per farmaci equivalenti". "E quella -prosegue- sara' l'occasione per sollecitare anche l'avvio della sperimentazione che avrebbe dovuto consentire a 2.400 medici di famiglia di prescrivere i medicinali sottoposti a piano terapeutico, che costringono oggi i pazienti a una corsa ad ostacoli per ottenere la prescrizione, con tanto di pagamento del super-ticket da 50 euro per la visita dello specialista, unico autorizzato al momento a prescrivere". "Inerzie -conclude Milillo- che stanno creando gravi disagi agli assistiti e che limitano l'autonomia prescrittiva del medico".
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