Roma - Cosa succede a venti persone normali, abituate a dormire in una stanza da letto normale, a passare la notte in uno splendido museo, a contatto con le opere d'arte e con il "bello"? E' l'esperimento che sara' tentato questa notte al museo Maxxi di Roma, dove la Fondazione Atena Onlus ha promosso il convegno "Sonno e sogni: il cervello dopo mezzanotte", che si concludera' stasera con il singolare esperimento. "Domani mattina - spiega all'AGI il prof. Giulio Maira, neurochirurgo e promotore dell'iniziativa - un pool di neurologi e psicanalisti analizzeranno i 20 soggetti, tra cui c'e' anche mia moglie, per vedere che effetto fa dormire in un contesto cosi' particolare. Ci aspettiamo che influenzi la qualita' del sonno ma anche i sogni: d'altronde se dormire dopo aver visto un film horror puo' generare incubi, prendere sonno circondati dalla bellezza potrebbe indurre a elaborare sogni di altro tipo, vedremo". Il convegno e' incentrato proprio sul tema del sonno: "Un tema cruciale - spiega Maira - se teniamo presente che passiamo dormendo due terzi della nostra vita, e in totale passiamo sei anni a sognare, in media 2 o 3 ore a notte". Il sonno fase centrale della vita, dunque, e il sogno e' il suo corollario: "Sognare ci fa rielaborare quanto ci e' successo di giorno, struttura i nostri ricordi, e aiuta anche a 'resettare' le cose inutili. Pulisce le scorie, rafforza la nostra personalita'". Ma questo mare di immagini e azioni "sconnesse" che sono i sogni in gran parte resta sepolto nel nostro inconscio: "I sogni profondi non ce li ricordiamo mai - spiega l'esperto - perche' sono informi. Ci ricordiamo solo quelli in fase Rem, in dormiveglia, quando prendono forma e sono piu' realistici. Quelli sono i bei sogni o gli incubi, ma sono solo una piccola parte della nostra nottata". (AGI)