Salute: cresce incidenza patologie cardiovascolari per le donne
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Salute: cresce incidenza patologie cardiovascolari per le donne

Salute: cresce incidenza patologie cardiovascolari per le donne

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(AGI) - Milano, 19 mar. - Le malattie cardiovascolari sono laprima causa di morte per le donne nei paesi occidentali, conun'incidenza del 43%. E' quanto rivela il libro "Il cuore delladonna. Differenze di sesso o di genere?", edito da OGM, scrittodalla cardiologa Patrizia Presbitero e presentato oggi a Milanoin Assolombarda nell'ambito di un convegno promosso dal Fasi,il Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa per i dirigentiindustriali. La popolazione femminile, d'altronde, complice unasintomatologia meno evidente e un'errata percezione del rischioclinico, ha ormai una piu' alta mortalita' per infarto (10-15%)rispetto agli uomini (3-7%). Basi clinico-scientifiche mettonoin evidenza differenze sempre piu' significative tra uomo edonna per quanto riguarda la diagnosi e la cura delle malattiecardiache. Quanto queste differenze siano di tipo anatomico equanto dipendano da comportamenti socio-sanitari discriminantila popolazione femminile e' oggetto di molti studi. Da qui lanecessita' di indagare il problema perche' da cio' derival'esigenza di pensare cure specialistiche e percorsi dedicati. Per spiegare la grande incidenza che le malattiecardiovascolari hanno nella donna, basti pensare che per ognidonna cui viene diagnosticato un tumore al seno, ci sono almeno10 donne che rischiano di presentare gravi patologiecardiovascolari. Come spiega la professoressa Presbitero: "Idati statistici segnalano un numero crescente di donne anzianeaffette da cardiopatia ischemica. Oltre a essere piu' anziane,le donne candidate a un intervento di by pass o diangioplastica soffrono piu' spesso di diabete rispetto agliuomini (il 30% contro il 14%), sono ipertese (il 70% delledonne sopra i 75 anni, contro il 30% degli uomini) e quindi ilmuscolo cardiaco essendo molto piu' inspessito sopporta peggiol'ischemia, cioe' la mancanza di afflusso di sangue provenientedal restringimento delle coronarie". In riferimento al datosulla mortalita' femminile per infarto, Presbitero chiarisceche "parte del fenomeno si spiega con il fatto che le donne nevengono colpite quando sono gia' piu' malate (piu' anziane,piu' diabetiche, piu' ipertese) ma in parte cio' e' dovutoanche all'arrivo tardivo alle cure, causato dallasottovalutazione dei sintomi". Dal punto di vista dei manageraziendali e delle best practices, Stefano Cuzzilla, presidentedel FASI, ha ricordato che "prevenire vuol dire intervenireprima che sia troppo tardi". A testimonianza dell'importanzadella prevenzione, Cuzzilla ha aggiunto che per questo "ilnostro Fondo ha introdotto dal 2011 un programma di prevenzionedi cui, grazie all'appoggio di Federmanager e Confindustria,sosteniamo interamente i costi per incentivare i nostri 300.000assistiti, tra dirigenti e i familiari assistiti, a eseguiregli screening preventivi". (AGI) Mi6/Ccc
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