Salute: allarme antibioticoresistenza, Italia al top in Ue
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Salute: allarme antibioticoresistenza, Italia al top in Ue

Salute: allarme antibioticoresistenza, Italia al top in Ue

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(AGI) - Roma, 9 ott. - Secondo i dati dell'ECDC- EuropeanCentre for Disease Prevention and Control, nel consumo diantibiotici l'Italia e' al quinto posto in Europa e tra i paesia piu' elevato tasso di microrganismi resistenti. Un primatonella classifica che per una volta non rappresenta un datopositivo. Assumiamo il 50% in piu' di antibiotici rispetto allaGran Bretagna, quasi il doppio rispetto a Germania due volte emezzo rispetto all'Olanda: Siamo anche al, e siamo al primoposto nel consumo di iniettabili (pari al 3% di tutte le formesomministrate). E' l'allarme dei farmacisti clinici del Sifact,riuniti a congresso. "L'ultimo Rapporto OSMED 2014 dell'AIFArivela che l'impiego inappropriato di antibiotici supera il 30%in tutte le condizioni cliniche studiate all'interno dellapopolazione adulta in carico al MMG" ricorda Cristina Puggioli,Direttore della U.O.Farmacia Clinica del Policlinico S.Orsoladi Bologna e Presidente del 3? Congresso Sifact. I ceppimulti-resistenti, i piu' pericolosi dei quali sono riunitisotto l'acronimo ESKAPE, sono responsabili di circa 23miladecessi l'anno negli Stati Uniti e 25mila in Europa e i numerinon fanno che aumentare, sia in termini di casi, sia didecessi, sia di costi diretti ed indiretti. In Italia su 9milioni e mezzo di ricoveri l'anno si contano tra le 500 e le700mila infezioni con un costo umano di 5-7mila vittime. "Ilproblema - afferma il Professor Pierluigi Viale ordinariopresso Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgicheall'Universita' di Bologna - e' che contro i super batteril'armamentario farmacologico si sta riducendo tropporapidamente. La velocita' di selezione di stipitimulti-resistenti e' purtroppo piu' veloce di quella con cui laricerca scientifica porta allo sviluppo di molecole innovative.Poiche' il rischio di ritrovarci in un'era post-antibiotica e'reale, diventa fondamentale condividere interventi a diversilivelli . Infatti la strategia di riferimento non puo' esseresolo quella di sviluppare ed impiegare armi piu' potenti maaltresi' di prevenire la circolazione di tali patogeni eridurre il rischio di selezione correlato ad eccessivo utilizzodi antibiotici". (AGI).
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