Salute: a Expo malattie metaboliche e epilessia, la cura si mangia
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Salute: a Expo malattie metaboliche e epilessia, la cura si mangia

Salute: a Expo malattie metaboliche e epilessia, la cura si mangia

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(AGI) - Rho (Milano), 22 set. - Curarsi con l'alimentazione,dalle malattie del metabolismo all'epilessia. Sono molteplicile patologie che oggi si curano con il cibo: mentre, infatti,e' noto che una cattiva digestione del cibo puo' diventarecausa di malattia, esistono malattie legate a errori congenitidel metabolismo che non consentono il regolare svolgimento deiprocessi di trasformazione del cibo nell'organismo. In unconvegno organizzato dall'ospedale pediatrico Bambin Gesu' aExpo Milano 2015 e' stato spiegato che questi 'errori' possonocausare la concentrazione di alcuni nutrienti fondamentali che,accumulandosi, diventano tossici. In questi casi la dieta e'una vera e propria terapia basata sulla restrizione delnutriente che si accumula o sull'integrazione con prodottinecessari a garantire una crescita il piu' possibile normaledei bambini. Questo vale per le patologie metaboliche, come lafenilchetonuria che rappresenta una tra le piu' frequenti, cheobbliga i bambini che ne sono affetti a una limitazione pertutta la vita dell'assunzione di alimenti ricchi di proteine ead attenersi a una dieta prevalentemente vegetariana. Ibenefici terapeutici del cibo si estendono pero' al di la'delle malattie del metabolismo e anche per i bambini chesoffrono di alcune forme gravi di epilessia, l'alimentazionepuo' risultare un elemento chiave della terapia: e' statoinfatti dimostrato che una dieta ricca di grassi e povera dicarboidrati, la dieta chetogena, puo' avere effetti benefici,in particolare nei casi in cui la cura con farmacianti-epilettici risulti inefficace. Questa dieta comporta unaiperproduzione di chetoni e si fonda sull'impiego di un'altapercentuale di grassi (fino all'80%), anziche' di carboidrati eproteine, come fonte principale di energia, e si e' rivelatautile nel prevenire e nel ridurre le convulsioni che nonpossono essere controllate con i farmaci nel 60% dei casi.(AGI).
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