Rinnovabili: Anie, non idoneo decreto per non fotovoltaiche
ADV
ADV
Rinnovabili: Anie, non idoneo decreto per non fotovoltaiche

Rinnovabili: Anie, non idoneo decreto per non fotovoltaiche

di lettura
(AGI) - Roma, 20 ott. - Se oggi la Conferenza Unificataapprovasse integralmente lo schema di Decreto Ministerialesulle Fer non fotovoltaiche, lo sviluppo di questo tipo difonti elettriche subirebbe un contraccolpo. A delineare questoscenario e' Emilio Cremona, presidente di Anie Rinnovabili,l'associazione che in Federazione Anie raggruppa le impresecostruttrici di componenti e impianti chiavi in mano per laproduzione di energia da fotovoltaico, eolico, biomasse egeotermia, mini idraulico. "Lo schema di decreto", spiega inuna nota Cremona, "non e' idoneo a garantire lo sviluppo delsettore, perche' il provvedimento non offre un quadro certo estabile nel medio periodo. Il taglio degli incentivi hainteressato tutte le fonti, seppur in maniera differente infunzione della taglia degli impianti, ma in particolar modoquelli di piccola taglia con punte sino al 40% in meno rispettoalla precedente tariffa, cui si aggiunge il contenutodimensionamento dei contingenti di potenza per tipologia difonte rinnovabile. In generale le iscrizioni ai registri e lapartecipazione alle aste continuano a non prevedere auspicatimeccanismi tali da garantire la reale esecuzione degliimpianti, rischiando di alimentare speculazione e di generareulteriore incertezza negli operatori, bloccandone l'attivita'"."Pertanto", prosegue la nota di Anie, "per garantire latrasparenza del mercato, si auspica che il Gse comunichi ilraggiungimento dell'obiettivo limite dei 5,8 miliardi di eurocon un anticipo di 6 mesi, che venga introdotto un sistema digaranzia pari al 10% del valore di tutti i progetti a garanziadell'effettiva volonta' di realizzazione dell'investimento, chevenga annullato il divieto di accesso agli incentivi a tuttigli impianti che hanno avviato i lavori di costruzione primadell'entrata in vigore del decreto, che si adotti loscorrimento automatico dei progetti inseriti in posizione nonutile ai fini dell'incentivo ogniqualvolta avvenga una rinunciao decadenza dei termini, che il GSE comunichi con cadenzamensile le eventuali risorse residue divenute disponibili perle fonti ad accesso diretto". "Quello delle rinnovabili e' unmondo che genera su tutto il territorio nazionale occupazionediretta ed indiretta. Si pensi ai produttori degli inverter,dei misuratori, dei sistemi software di monitoraggio, deisimulatori di weather forecasting, dei cavi, dei quadrielettrici, dei moduli, dei rotori, dei mozzi, delle pale, delletorri di sostegno, dei trasformatori, delle valvole, delleturbine, dei generatori, degli installatori e via dicendo;inoltre il nostro comparto ha alimentato ed alimental'innovazione tecnologica, che rende oggi il nostro Paese,grazie all'industria nostrana, una delle nazioni piu'all'avanguardia nel panorama mondiale e fonte di sviluppo", silegge ancora nel comunicato, "tarpare le ali alle fontirinnovabili significa avere una visione miope sul breve e medioperiodo, che avra' forti ripercussioni non solo in terminioccupazionali, ma anche sul fronte delle conoscenze e dellecompetenze". "Chiediamo a coloro che sono chiamati a prenderedelle decisioni cosi' importanti per il futuro di ascoltare lavoce di chi in Confindustria rappresenta un settore strategicoe ad alto potenziale, tenendo bene a mente che il futuro sara'sempre piu' marcatamente green e che le scelte di oggiinevitabilmente incideranno sul panorama di domani", concludeAnie Rinnovabili. (AGI).
ADV