Ricerca: per prima volta attivati geni con la forza del pensiero

(AGI) - Washington, 12 nov. - In futuro gli esseri umanipotrebbero controllare con la mente le proprie funzionibiologiche. A gettare le basi di questa straordinariapossibilita' e' stato un gruppo di ricercatori del Politecnicofederale di Zurigo (Eth) in uno studio pubblicato su 'NatureCommunication'. I ricercatori sono riusciti a creare un legametra pensieri e cellule, permettendo alle persone di "accendere"i geni dei topi utilizzando solo il pensiero. "E' la primavolta che qualcuno ha collegato la biologia sintetica e lamente", ha detto Martin Fussenegger, bioingegnere che haguidato lo studio. Gli scienziati sperano che

(AGI) - Washington, 12 nov. - In futuro gli esseri umanipotrebbero controllare con la mente le proprie funzionibiologiche. A gettare le basi di questa straordinariapossibilita' e' stato un gruppo di ricercatori del Politecnicofederale di Zurigo (Eth) in uno studio pubblicato su 'NatureCommunication'. I ricercatori sono riusciti a creare un legametra pensieri e cellule, permettendo alle persone di "accendere"i geni dei topi utilizzando solo il pensiero. "E' la primavolta che qualcuno ha collegato la biologia sintetica e lamente", ha detto Martin Fussenegger, bioingegnere che haguidato lo studio. Gli scienziati sperano che la nuovatecnologia possa aiutare le persone impossibilitate a muoversie parlare a fare le cose autonomamente, come prendere unfarmaco. Si potrebbe anche aiutare i pazienti con epilessia nelcontrollo delle convulsioni. Per arrivare a queste conclusionii ricercatori hanno iniziato inserendo un gene sensibile allaluce dentro cellule renali umane su un disco. Il gene e' statoattivato o espresso quando esposto alla luce infrarossa. Lecellule sono state progettate in modo che quando il gene vieneattivato si verifica una serie di reazioni chimiche a cascatache portano all'espressione di un altro gene. Successivamente iricercatori hanno messo le cellule in un impianto dipiccolissime dimensioni, accanto a un Led a infrarossi che puo'essere controllato in wireless. L'impianto e' stato inseritosotto la pelle in un topo. Una membrana semipermeabile haconsentito ai nutrienti vitali del sangue degli animali diraggiungere l'interno delle cellule. Una volta "preparato"all'esperimento il topo, i ricercatori hanno fatto indossare aotto persone dispositivi EEG per monitorare le onde cerebrali.Ai soggetti e' stato 'insegnato' a evocare diversi statimentali che il dispositivo puo' riconoscere da distintive ondecerebrali. In particolare, ai volontari sono state mostratetecniche di meditazione per la produzione di un modello di"rilassamento" delle onde cerebrali, e hanno giocato alcomputer per produrre modelli che riflettono una profondaconcentrazione. Inoltre hanno usato una tecnica nota comebiofeedback, in cui hanno imparato per tentativi a controllarei loro pensieri per accendere una serie di luci su un computer.Collegando il dispositivo EEG dei volontari all'impiantowireless del topo, i soggetti sono stati in grado di accendereil led utilizzando uno dei tre stati mentali. Questo attiva ilgene sensibile alla luce nelle cellule renali che, a sua volta,ha portato all'attivazione del gene bersaglio. Una proteinaumana e' stato prodotta ed e' passata attraverso la membranadell'impianto e nel sangue del roditore, dove e' statopossibile rilevarla. (AGI) .