Ricerca: Cnr, solo il 9% aziende italiane investe
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Ricerca: Cnr, solo il 9% aziende italiane investe

Ricerca: Cnr, solo il 9% aziende italiane investe

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(AGI) - Roma, 1 ott. - Solo il nove per cento delle impreseitaliane realizza interventi di Ricerca e Sviluppo. E' quantoe' emerso questa mattina a Roma, nella sede del ConsiglioNazionale delle Ricerche, nel corso di un cobnvegno in cui sisono discusse le nuove possibili forme di collaborazioni traenti di ricerca e imprese. Ad aprire il meeting, RaffaeleBrancati, presidente del centro studi Monitoraggio economia eterritorio, che ha parlato di "un sistema fortementeeterogeneo, in cui l'articolazione della domanda delle impresepresenta differenze molto marcate. Alcune non hanno mai fattoricerca e intendono avviarla, altre vogliono irrobustire leattivita' innovative, c'e' chi svolge ricerca e intendeaffacciarsi sui mercati internazionali, chi vuole investire inRicerca e sviluppo (R&S) per consolidare le proprie posizionicompetitive". La percentuale di imprese italiane che realizzaR&S e' di circa il 9% del totale: piu' o meno un quarto diqueste lo fa al di fuori dell'azienda, attraverso rapporti conuniversita', centri di ricerca e altre imprese, "ma incontrandodifficolta' a interagire con i centri di ricerca piu'sofisticati: l'accessibilita' al credito, in particolare,rappresenta un ostacolo ancora forte". Tra le imprese che siaffacciano per la prima volta a questo tipo di investimenti eattivita' la dimensione media e' di 12 addetti. "Il Cnr con i suoi sette Dipartimenti possiede unportafoglio di circa 450 titoli attivi, tre quarti dei qualiconsistenti in brevetti concessi o richiesti: sempre trebrevetti su quattro godono di tutela all'estero e circa unquarto e' interessato da concreti processi di valorizzazione,che hanno portato ad una crescita dei ritorni economici del 30%nell'ultimo anno", ha proseguito Alberto Silvani, responsabiledella Struttura valorizzazione della ricerca del Cnr. "Oltre1.600 partner, la maggioranza dei quali imprese, collaboranocon il Cnr attraverso accordi e partecipazioni, spessoanticipando contratti che generano innovazione, contribuendo acreare un contesto favorevole su cui innestare i nuovistrumenti di incentivazione", conclude Giovanni De Simone,responsabile degli Accordi e delle partecipazioni societariedell'Ente. "Le nuove opportunita' offerte dagli strumentiattivati in queste settimane dal Mise - incentivi fiscali,contributo ai brevetti, 'patent-box'- e piu' in generaledall'azione di governo in materia di ricerca e innovazione", hasottolineato il direttore generale Paolo Annunziato, "trovanoquindi nel Cnr un terreno favorevole, sia rispetto ai contrattidi ricerca e di trasferimento tecnologico, gia' cresciuti negliultimi anni, sia nei confronti degli accordi e della presenzaattiva nelle societa' partecipate, senza dimenticare ilfenomeno delle societa' spin off, sempre di piu' indirizzateverso una voluta selezione ex-ante che privilegi le effettivepossibilita' di successo nella valorizzazione delle tecnologiepossedute e degli asset immateriali, Infatti lo sforzo restaquello di favorire effettive occasioni di incontro, comeavvenuto con il Patto con Confindustria, nei cui eventi sonostate coinvolte 1.200 aziende".(AGI).
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