Matteo Grandi, il tweet dei record e come difendersi dalle bufale

Matteo Grandi, il tweet dei record e come difendersi dalle bufale
 Twitter (Afp)

"Ciao, sono il pianeta terra e vorrei farvi presente che da oggi il 90% dell'arsenale nuclerare è in mano a questi 3 signori. Grazie umanità". Con questa frase, accompagnata da una foto di Donald Trump, Vladimir Putin e Kim Jong-un, Matteo Grandi ha conquistato il quinto posto della classifica sui tweet con il maggiore impatto del 2016. Numeri da record per il giornalista e autore tv: 470mila visualizzazioni e 43.500 internazioni totali. Grandi racconta all'Agi perché secondo lui il suo tweet ha avuto tutto questo successo e quanto sono importanti i social network per l'informazione, in un momento in cui sono spesso veicolo di bufale.

Com'è nato questo tweet? 

"L'idea mi è venuta in aereo e appena sono atterrato a Milano ho scritto di getto il tweet, forse mettendo qualche hashtag sarebbe stato anche più condiviso. Si è accodato a un topic (l'elezione di Trump) in un momento di forte impatto emotivo. Molto spesso hanno più viralità sui social tweet di stringente attualità, a prescindere dall'hashtag". 

Il concetto è stato poi ripreso da molti.

"Ho notato con piacere che l'associazione tra armamenti militari e Trump è stata ripresa da Maurizio Crozza e da altri. Crozza, come Luciana Littizzetto sono spesso criticati, ma è anche vero che è molto difficile fare il comico nell'era 2.0, quando arrivi due giorni o una settimana dopo un evento e tutte le battute sono state già fatte. Arrivi che la terra è bruciata ed è normale prendere ispirazione dal web.

Parliamo di social network e informazione. Come si fa a evitare le bufale? 

Innanzitutto chiariamo che le bufale girano più su Facebook che su Twitter. I canali social sono pericolsi, certo, ma il segreto è incrociare le informazioni e andare alla fonte. Una demonizzazione dei social è fuorviante, perché bisogna avere un approccio attivo, sapere come approfondire, come andare alla sorgente della notizia. I social sono uno strumento democratico e trasparente ed è paradossale che vengano tacciati di disinformazione perché gira qualche bufala.

Quindi il problema sono gli utenti?

Un utente attento non crede alle bufale, un utente attento conosce gli strumenti per incrociare i tanti dati e le fonti che sono disponibili.