Maker Faire: progetto Talking Hands si aggiudica il Rome Prize
E' della marchigiana LiMiX il guanto che traduce in parole il linguaggio dei segni

di Francesco Russo
Roma - E' stato il progetto 'Talking Hands', il guanto sviluppato dalla startup marchigiana LiMiX in grado di "far parlare" le mani, a portare a casa il R.O.M.E. (che sta Rome Outstanding Maker of Europe) Prize di 100 mila euro assegnato al miglior progetto tra i dieci finalisti in lizza alla Maker Faire di Roma.
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A guidare la selezione sono stati l'impatto sociale dell'idea proposta (ovvero il numero di persone potenzialmente raggiungibile) e la sua sostenibilità economica (cioè le possibilità concrete di affermazione sul mercato). La giuria presieduta da Neil Gershenfeld, docente del Massachusetts Institute of Technology e fondatore del Centre For Bit & Atoms, Bruce Sterling, autore di fantascienza considerato tra gli inventori del cyberpunk e Simona Maschi, cofondatrice e direttore dell'Istituto di Interaction Design di Copenaghen, ha quindi conferito il primo premio a un guanto che registra i movimenti delle mani nel codice del linguaggio dei segni, li traduce e li trasferisce ad uno smartphone, che pronuncia la frase tramite un sintetizzatore vocale.
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Lo startup contest e il relativo premio da 75 mila euro sono stati vinti da GlareSmile, lo spazzolino 3D con testina a tre spazzole che lava i denti in soli 10 secondi, mentre il Robot Drum sviluppato dall'Itis Marconi di Campobasso ha consentito al suo team di sviluppatori di aggiudicarsi una stampante 3D.
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(AGI)