Dopo 125 anni di ‘matrimonio’, General Electric dice addio alla lampadina, il suo prodotto più iconico. È quanto emerge dalla nuova road map illustrata dall’amministratore delegato, John Flannery, che ha specificato come nel futuro gli affari del colosso si concentreranno nei settori della salute, dell’energia e dell’aviazione. In realtà non si tratta di notizia scioccante: già a luglio scorso la società aveva annunciato l’intenzione di vendere il comparto dell’illuminazione, che già oggi rappresenta la divisione più piccola del gruppo e che porta nelle casse della società appena il 2% dei profitti totali. Senza contare che quest’anno le vendite di lampadine sono crollate del 66%.
Semplicemente il mercato è cambiato. Il boom delle vendite, General Electric, lo ha registrato tra il 2007 e il 2014 quando le persone hanno iniziato ad acquistare le lampadine (più costose) a LED per sostituire le vecchie a incandescenza. Ma c’è un problema in questo cambio di modello: le lampadine a LED durano anni. Decenni. Eliminando la probabilità di restare senza luce, le vendite di nuove lampadine ne hanno risentito. E così anche i profitti. Superata questa fase inziale, sostiene Jamie Fox, analista di IHS, pare che tra il 2018 e il 2022 le vendite delle lampadine saliranno tra il 6 e il 7% all’anno trainate dalla domanda estera di Led. La pensa così, nonostante tutto anche GE secondo cui le vendite saliranno del 5% il prossimo anno. Ma la crescita sarà guidata soprattutto da Current, che rifornisce i sistemi di illuminazione delle aziende per conto di GE.
Fu Thomas Edison, nel 1879, a inventare la prima lampadina a incandescenza commerciale. Un anno dopo, fondò la Edison Lamp Company con cui iniziò a produrre lampadine per la vendita. Entro il 1892 la Edison General Electric si fuse con la Thomson-Houston Electric Company. La nuova nata non era altro che la General Electric che tutti conosciamo.