Roma - Il numero di decessi registrato nel 2015, pari a 647.571, e' superiore di 49.207 unita' a quello del 2014 ed e' il valore piu' elevato dal 1945. Rispetto all'aumento "fisiologico" dei decessi che ci si puo' attendere in una popolazione che invecchia, quello del 2015 e' stato piu' marcato per effetto della concomitanza di fattori di diversa natura, congiunturali e strutturali. Lo rileva il Bilancio demografico nazionale diffuso oggi dall'Istat. Analizzando l'andamento mensile della mortalita', e confrontandolo con i tre anni precedenti (2012-2014), si puo' osservare come in tutti mesi, tranne alcune eccezioni , il numero dei decessi sia sempre maggiore di quello degli anni precedenti. I picchi del 2015 si registrano particolarmente nei primi mesi dell'anno, quando si verifica la maggior diffusione di epidemie influenzali , e nel mese di luglio, nel quale si sono sperimentate temperature particolarmente elevate per un periodo di tempo prolungato. A cio' va aggiunto un effetto di "rimbalzo" della mortalita' che, nel 2014, si era attestata su valori piu' bassi rispetto agli anni precedenti, con un guadagno in sopravvivenza da parte di individui anziani o molto anziani; l'85% dell'eccesso di decessi del 2015 e' stato infatti registrato nella classe di eta' 75-95 anni.
Il progressivo aumento del contingente dei grandi anziani (85 anni e piu') comporta un aumento di popolazione in condizioni di fragilita' e quindi piu' esposta al rischio di mortalita' per eventi climatici atipici (inverni particolarmente rigidi e/o estati torride) o dovuto al contesto epidemiologico (sindromi influenzali particolarmente aggressive). L'aumento del numero di decessi si registra in tutte le ripartizioni, con un incremento consistente in quelle del Nord-ovest (+9,7%), dove il tasso di mortalita' del 2015 (11,0 per mille) cresce di un punto percentuale rispetto a quello dell'anno precedente. La variazione dei tassi di mortalita' e' piu' marcata in Valle d'Aosta (+1,8 punti percentuali), Liguria (+1,2 punti), Piemonte e Molise (+1,1 punti). Il tasso di mortalita' e' pari a 10,7 per mille e varia da un minimo di 8,4 per mille nella provincia autonoma di Bolzano a un massimo di 14,2 in Liguria; e' inoltre correlato con la struttura per eta' della popolazione, risultando piu' elevato nelle regioni piu' fortemente invecchiate. Per le stesse ragioni, il numero di decessi di cittadini stranieri si mantiene contenuto, con un tasso di mortalita' medio annuo pari a 1,3 deceduti ogni mille stranieri residenti. (AGI)