di Francesco Russo
Roma - Sempre meno imprese chiudono i battenti. Il numero delle cessazioni di imprese manifatturiere "si e' fortemente ridimensionato", osserva il Censis nel rapporto "Dallo smontaggio della citta'-fabbrica alla nuova manifattura urbana". "Nel 2015 l'emorragia di imprese (circa 27.800 aziende hanno cessato l'attività nel corso dell'anno) è stata assai meno rilevante che nel 2009, quando cessarono l'attività oltre 35.500 aziende manifatturiere", spiega il Censis, "in termini percentuali il ridimensionamento delle cessazioni è stato del 21,8%, sostanzialmente un quinto di cessazioni in meno rispetto al 2009". Si tratta di una riduzione maggiore di quella registrata a livello generale: allargando a tutti i settori economici, il calo di cessazioni rispetto al 2009 è pari all'11,3%. Il numero di cessazioni rimane nondimeno superiore a quello delle nuove iscrizioni (27.800 contro 17.500). Il Censis vede inoltre un "segnale di reazione alla crisi" nel dato relativo al calo delle iscrizioni nelle 12 grandi città con più di 250mila abitanti, dove esso è pari ad appena l'8% contro il 16,7% dei comuni capoluogo e il 19,2% dei comuni non capoluogo. (AGI)