Immigrati: Unhcr, da inizio anno 130. 000 in Europa; 3. 000 i morti
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Immigrati: Unhcr, da inizio anno 130. 000 in Europa; 3. 000 i morti

Immigrati: Unhcr, da inizio anno 130. 000 in Europa; 3. 000 i morti

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(AGI) - Palermo, 26 set. - Dall'inizio dell'anno in Europa sonoarrivati 130mila immigrati. Tremila i morti. Oltre la meta' diquesti flussi, circa il 60 per cento, riguarda persone chefuggono dalla guerra, spesso conflitti antichi che riprendonofuoco. Dalla Siria sono circa 3 milioni i rifugiati, le ragazzesiriane hanno raccontato che la traversata e' un'esperienzapeggiore dei bombardamenti. "L'Europa accoglie queste persone,ma queste persone hanno diritto alla convivenza e soprattuttoall'integrazione", ha detto Carlotta Sami, portavoce per il SudEuropa dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per irifugiati, intervenendo a San Vito Lo Capo e fornendo le ultimecifre sui migranti. Secondo Action Aid, sono oltre 993mila i bambini stranieriche dal primo gennaio 2011 risultano residenti in Italia, il21,7 per cento della popolazione straniera, di cui 572.720 natiin Italia. Gli immigrati non sono soltanto un problema perl'Italia, ma anche una risorsa. "La maggior parte deglistranieri che vive in Italia - ha detto Marco De Ponte,segretario generale Actionaid Italia - produce il 12 per centodella ricchezza nazionale, per un valore di 167 miliardi. Ilmigrante e' anche una persona che spesso si e' integrata, vivein societa'. L'Unione europea - ha continuato - ha investito,fra il 2007 e il 2013, 4 miliardi di euro per l'immigrazione,ma di questi fondi quasi la meta', il 46 per cento e' destinatoal controllo delle frontiere e soltanto il 21 per centoall'integrazione e il 17% al fondo per i rifugiati". Aiuti esoccorsi, altro aspetto fondamentale testimoniato da Stefano DiCarlo, responsabile operazioni Medici senza Frontiere inItalia. "Dal gennaio di quest'anno - ha detto - abbiamosoccorso piu' di 15mila persone, spesso giovani sani che pero'sono provati dalle violenze, fisiche e psicologiche, subitedurante le traversate o in carcere nel loro Paese. Medici senzaFrontiere lavora non soltanto con medici e infermieri ma anchecon mediatori culturali, perche' al loro arrivo queste personehanno difficolta' legate non solo alla lingua ma anche airiferimenti culturali". (AGI) Mrg .
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