Milano - I grandi gruppi privati italiani registrano nel 2015 una crescita nel fatturato e nella dimensione internazionale, un aumento degli occupati e una buona redditivita', guadagnando cosi' terreno rispetto alle imprese pubbliche, che accusano una forte contrazione dell'attivita' e un calo dell'occupazione e della reddivita'. Questa la fotografia che emerge dall'Annuario R&S, curato dalla Ricerche e Studi di Mediobanca, che raggruppa i dati dei 41 principali gruppi industriali quotati in Borsa (28 privati e 13 pubblici), a cui si aggiungono sei banche e tre assicurazioni, per un totale di 50. Il primo dato riguarda la variazione del fatturato, che per il settore privato e' del +7,9% su base omogenea, e per il pubblico e' del -9,7%. La manifattura privata segna un +10,3%, con un +1,8% domestico e +11,1% all'estero. Al top moda, meccanica e grandi opere, con Moncler +26,8%, Brembo +16,2%, Luxottica +15,5%, Exor +13,5% e Salini +11,1%. Primo gruppo pubblico le Poste (+10,1%)
Tra le cause di questo andamento a forbice e' la fortissima presenza del pubblico nel settore energetico, piu' esposto alla crisi in seguito al calo del prezzo del petrolio. Colpisce nei dati dell'Annuario R&S la differenza nella dimensione internazionale dei grandi gruppi, con il pubblico che vede dimininuire la quota del fatturato estero dal 54,4% al 48,4%, mentre la manifattura privata passa dal 91,1% al 91,8%. Luxottica vende per il 96,6% all'estero, Pirelli per il 94%, Exor per il 93,2%, Daniel il 92,8%. Il primo gruppo pubblico e' Fincantieri (84,9%). Quanto all'occupazione, il pubblico vede diminuire i dipendenti del 14,8% in seguito a cessioni e uscite dal perimetro (-4,3% in Italia, -37,9% all'estero), il privato la aumenta del 9,7% complessivamnte, pressoche' tutta all'estero mentre in Italia segna -0,2%. Il capitolo redditivita' mostra un dato quasi doppio per i privati, 12,4% contro il 6,8% del pubblico, anche se in calo rispetto al 2014 (era rispettivamente del 12,8% e del 7,4%). La generazione di ricchezza del comparto pubblico e' dello 0,6% del capitale investito, quella della manifattura privata del 4,2%. I migliori Moncler, Ferragamo, Brembo, Recordati, capaci di combinare un'alta redditivita' operativa e netta, la peggiore Fincantieri. Pur in presenza di redditivita' inferiore a quella dei privati sono proprio le imprese pubbliche a essere piu' generose nella distribuzione dei dividendi, con 12,8 miliardi complessivi introitati dagli azionisti nel quinquennio 2011-2015 rispetto ai 6,9 dei privati. Nello stesso periodo i gruppi pubblici hanno investito in immobilizzazioni materiali 85 miliardi di euro, contro i 143 miliardi dei privati.
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