Ecco il gambero Pink Floyd che può uccidere con un'onda sonora

Scoperto nel Golfo di Panama un crostaceo killer con una grossa chela rosa. I ricercatori lo chiamano come il loro gruppo preferito

Ecco il gambero Pink Floyd che può uccidere con un'onda sonora

Una leggenda vuole che durante un concerto a Londra nel 1971 i Pink Floyd suonarono ad un volume talmente alto da uccidere tutti i pesci che nuotavano in un piccolo stagno lì vicino. Quella del Synalpheus pinkfloydi, invece, non è una leggenda metropolitana. Si tratta di una nuova specie di gambero, scoperta recentemente, che è in grado di uccidere le sue prede grazie alle vibrazioni sonore prodotte dalla sua grande chela rosa. La scoperta risale al febbraio scorso, ma i media di tutto il mondo ne hanno parlato in queste ultime settimane per la curiosa associazione fra il nome di questo crostaceo e quello della band britannica.


La scoperta del crostaceo rosa

La nuova specie di crostacei è stata scoperta da Sammy DeGrave, capo ricerca presso il museo di storia naturale dell'università di Oxford. Il nome con il quale è stato battezzato il gamberetto è un tributo alla band rock ed è stato ispirato dal colore rosa della grossa chela - ‘pink’ in inglese - che il rostaceo utilizza come una pistola. La notizia è stata pubblicata lo scorso febbraio dalla rivista scientifica Zootaxa. La scoperta è avvenuta nell'oceano Pacifico, presso l’arcipelago di Las Perlas, nel golfo di Panama, grazie a un team di ricerca formato dal dipartimento di Zoologia dell’università di San Paolo e di quello di Storia naturale dell’università inglese.

Una pistola per il gambero rosa

La chela gigante del piccolo crostaceo tropicale si apre e si chiude rapidamente creando un getto d’acqua ad alta velocità, circa 100 Km/h, all’interno del quale si forma una minuscola bolla di vapore rovente che dà origine al fenomeno noto in fisica come "cavitazione". Queste bolle sono come proiettili: implodono a causa della pressione dell’acqua e producono il caratteristico rumore: un’onda sonora che può raggiungere i 210 decibel, una potenza in grado di stordire o uccidere granchi o piccoli pesci che nuotano nelle vicinanze. Il rumore generato da questo animaletto è impressionante e può essere udito distintamente anche sott’acqua.

Questi crostacei non sono gli unici nel loro genere. Nonostante la stretta parentela con un'altra specie, il cosiddetto 'gambero pistola', il Synalpheus antillensis, che vive nell'Atlantico occidentale, a causa di alcune differenze genetiche, al gamberetto rosa è stata assegnata una nuova specie.

"Chi di voi si chiama Pink?"

L’ispirazione per il nome nasce da una frase della canzone Have A Cigar: "a proposito, chi di voi è rosa?”, ha spiegato il ricercatore alla televisione americana Npr. La canzone richiama “la storia di quando i Pink Floyd andarono per la prima volta negli Stati Uniti e le persone pensavano che uno dei membri della band si chiamasse effettivamente Pink. Così un giornalista chiese: chi di voi è Pink?”. Da questo aneddoto deriva il nome del gamberetto Synalpheus pinkfloydi.

Già un’altra volta DeGrave e il suo team hanno dato il nome ad una loro scoperta uispirandosi ai loro gruppi musicali preferiti: si tratta di un'altra specie di gambero che fu chiamato Elephantis Jaggerai come tributo al frontman dei Rolling Stones, Mick Jagger.

La vera storia dei pesci uccisi dai Pink Floyd

La storia dei pesci morti in un laghetto mentre suonavano i Pink Floyd nasce dalla biografia ‘Lo scrigno dei segreti: l’odissea dei Pink Floyd’ scritta da Nicholas Schaffner. Nel suo libro l'autrice, parlando di uno spettacolo tenuto al Crystal Palace di Londra nel 1971, scrive: “la performance raggiunse il suo apice con l'emergere di un polipo gonfiabile di 15 metri, avvolto nel fumo, dal piccolo lago che separava il pubblico dal palco, mentre i fuochi d'artificio esplodervano sopra le teste. Purtroppo il volume della musica era talmente alto che i veri pesci nel lago morirono”. In realtà la causa più probabile della morte di quei pesci è legata al ghiaccio secco utilizzato in genere per creare il fumo durante i concerti musiali o, forse, ai razzi utilizzati per gonfiare il polpo, entrambi immersi nell'acqua del laghetto.