Roma - Risorsa per lo sviluppo socio-economico da un lato, patrimonio ambientale e paesaggistico dall'altra. Il patrimonio forestale nazionale rappresenta un bene privato di elevato interesse pubblico esprimendo valori storici, culturali, ricreativi e turistici che non possono prescindere da una tutela e gestione attiva del territorio. I boschi e la loro gestione rappresentano inolte uno strumento importante per la riduzione i rischi di dissesto, la lotta ai cambiamenti climatici, la salvaguardia della biodiversita', la depurazione e regimazione delle acque. Di questo si e' discusso oggi in occasione del convegno nazionale organizzato dal Mipaaf con il Centro Politiche e Bioeconomia del CREA, nell'ambito delle attivita' della Rete Rurale Nazionale 2014-2020. Con una superficie di quasi 11 milioni di ettari (36% del territorio nazionale) l'Italia presenta la piu' alta diversita' biologica e colturale d'Europa. Il settore forestale italiano coinvolge lungo l'intera filiera del legno (produzione, trasformazione industriale, fino alla commercializzazione) circa 80.000 imprese, per oltre 500.000 unita' lavorative. L'Italia importa piu' dei due terzi del proprio fabbisogno di materia prima legnosa, rimanendo tra gli ultimi paesi d'Europa per il tasso di utilizzazione annuo del proprio patrimonio (circa il 30% rispetto ad una media europea del 60%). Siamo infatti i maggiori importatori al mondo di legname per l'industria e di legna da ardere, alimentando cosi', in molti casi, anche il taglio illegale. Nonostante la dipendenza dall'estero di materie prime legnose, la filiera nazionale del legno-arredo garantisce un saldo commerciale positivo. Con il 15% delle imprese e' il secondo settore dell'industria manifatturiera italiana e il volume d'affari complessivo e' di oltre 30 miliardi di euro. Inoltre, l'industria italiana della cellulosa e carta e' composta da circa 200 imprese e 23.400 addetti diretti e altrettanti nell'indotto, con un fatturato globale di oltre 7,6 miliardi di euro. "Un'azione di mediazione tra gli interessi produttivi, le esigenze sociali e le imprescindibili necessita' ambientali - ha spiegato Salvatore Parlato, Commissario Straordinario del CREA - e' oggi il tema cardine nelle politiche di gestione e tutela del patrimonio forestale mondiale, nonche' di quelle italiane". "Il tema della gestione attiva e sostenibile del patrimonio forestale nazionale e' sempre piu' strategico e costituisce una priorita' in relazione alla tutela del territorio, alla biodiversita' e all'aspetto occupazionale" - ha concluso il Vice Ministro Andrea Olivero- "Le azioni di prevenzione e contrasto dei fenomeni di dissesto idrogeologico insieme alla capacita' di produrre valore aggiunto nel rispetto dell'ambiente costituiscono un'occasione di rilancio dei processi di sviluppo socioeconomico delle aree interne, rurali e montane del nostro Paese". (AGI)