(AGI) - Roma, 7 giu. - Nel primo trimestre dell'anno in corso, dopo il rallentamento osservato nella seconda parte del 2015, l'attivita' produttiva metalmeccanica ha evidenziato un miglioramento sia rispetto al precedente trimestre (+2,4%) che nel confronto con l'analogo periodo dell'anno precedente (+3,9%). E' quanto emerge dalla 138esima indagine congiunturale presentata da Federmeccanica. Occupazione in leggero calo, salari stabili e in crescita il ricorso alla cassa integrazione. Alla variazione congiunturale "anormalmente" elevata del mese di gennaio (+4,5%) ha fatto seguito un rallentamento nel secondo (+0,5%) ed una nuova inversione di tendenza nel terzo (-1,6%). Alla luce di questi andamenti e' "difficile ipotizzare una significativa e duratura inversione di tendenza". Dai dati analizzati emerge, inoltre, che il miglioramento della congiuntura osservato nel primo trimestre del 2016 risulta diffuso ai diversi comparti dell'aggregato metalmeccanico ma e' stato soprattutto determinato ancora dalla produzione di autoveicoli (+8,0% rispetto al primo trimestre del 2015) ed in una certa misura dal settore della meccanica strumentale che ha segnato, nel dato tendenziale del trimestre, un +5,7%. "I risultati della nostra indagine trimestrale - ha commentato Alberto Dal Poz, vicepresidente di Federmeccanica - pur in presenza di un moderato miglioramento, non lasciano ancora, intravvedere, nelle aspettative a breve, significative variazioni della congiuntura settoriale. Circa un terzo delle imprese esprime, tuttora, un giudizio negativo sia sui volumi di produzione conseguiti sia sui livelli degli ordini in portafoglio. Alla luce di tali andamenti e' dunque difficile ipotizzare una significativa e duratura inversione di tendenza".
Per quanto riguarda le dinamiche esportative di prodotti metalmeccanici, nel primo trimestre del 2016 sono diminuite dell'1,1% rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente. I progressi osservati verso i mercati comunitari (+5,0%) sono stati vanificati da una contrazione del 8,0% verso i paesi terzi. Sono cresciute le esportazioni metalmeccaniche verso la Francia (+8,8%), la Spagna (+9,3%) ed in misura piu' contenuta verso la Germania (+1,3%) mentre sono diminuite ancora quelle verso la Russia (-22,0%) e la Cina (-9,7%) ma anche, per la prima volta dopo molti anni di crescita, quelle dirette verso gli Stati Uniti (-7,4%). "L'ennesima crescita del costo del lavoro rilevata della 138a indagine congiunturale che Federmeccanica conduce presso un campione di imprese associate - dichiara Stefano Franchi, direttore generale di Federmeccanica - conferma quanto sia indispensabile realizzare un Rinnovamento culturale e contrattuale. Le dinamiche del Clup del nostro settore manifatturiero sono molto lontane da quelle di Paesi come Gran Bretagna e Germania che lo hanno abbassato o mantenuto invariato. Da noi dal 2000 a oggi e' cresciuto del 34,7%. Ecco perche' legare i salari alla produttivita' aiuterebbe Infatti buona parte del peggioramento del Clup e' proprio imputabile alla scarsa crescita della produttivita' necessaria a compensare l'incremento del costo del lavoro. Occorre inoltre passare da un concetto di puro costo a quello di investimento sulla persona attraverso la formazione ad esempio e puntare su tutti quegli strumenti che ci consentono di abbattere il cuneo fiscale per le imprese e per i lavoratori. Il welfare aziendale e contrattuale, anche alla luce dei recenti provvedimenti legislativi, sara' sempre di piu' centrale". "Questi dati - conclude Dal Poz - ribadiscono che ora o mai piu' dobbiamo impegnarci per difendere le imprese ed il lavoro. Quanto proposto da Federmeccanica va esattamente in questa direzione. E' necessario avviare una vera e propria fase di ricostruzione ed ognuno deve fare la sua parte. Il settore metalmeccanico soffre un problema di valore aggiunto che e' crollato durante i terribili anni della crisi. Ora la priorita' e' generare ricchezza, dobbiamo farlo insieme perche' poi questa venga distribuita dove e' stata prodotta, nelle aziende". (AGI)
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