Expo: Unioncamere, boom imprese in rosa specie bar e ristoranti
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Expo: Unioncamere, boom imprese in rosa specie bar e ristoranti

Expo: Unioncamere, boom imprese in rosa specie bar e ristoranti

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(AGI) - Roma, 20 feb. - Le donne imprenditrici hanno una"chance" in piu' rispetto ai colleghi uomini per cogliere leopportunita' di crescita dell'Expo 2015. Il 29% delle 1.302.054imprese femminili si concentra, infatti, sulle filiereagroalimentari e turistiche che piu' di altre potranno trarrevantaggio dall'Esposizione universale, contro il 22%dell'intero tessuto imprenditoriale. Piu' in dettaglio sono143.256 le imprese a guida femminile che operano nel turismo, 3su 5 sono bar o ristoranti. Mentre delle 234.684 aziende rosadell'agroalimentare, oltre 9 su 10 riguardano il compartoagricolo. E' quanto emerge dai dati al 2014 dell'Osservatoriodell'Imprenditoria femminile di Unioncamere. Numeri alla manoalla fine dello scorso anno le imprese rosa costituiscono il21,5% dell'universo imprenditoriale italiano, ma e' una realta'che sta mostrando di sapersi fare strada rapidamente.All'anagrafe delle imprese, infatti, piu' dell'66% delleaziende femminili ha meno di 15 anni e ha conquistato, via via,un peso maggiore sul tessuto produttivo. Le imprese nate dal2010 in poi, infatti, incidono per oltre il 26% sul totaledelle imprese registrate nello stesso periodo, quasi 5 puntipercentuali in piu' rispetto alla media generale.L'imprenditoria al femminile, poi, si presenta piu'cosmopolita. Quasi una donna alla guida d'impresa su 10 parlastraniero in Italia (contro l'8,68 del totale imprese). Sono121.397 le aziende straniere in Italia, numericamente piu'presenti in Lombardia (20.182), nel Lazio (14.607) e in Toscana(12.857). "I dati mostrano che le donne stanno guadagnando neltempo spazi maggiori nel nostro tessuto produttivo perche' sonodinamiche e attente al mercato. Hanno capito che, soprattuttosettori come il turismo, l'accoglienza, la cultura, i servizialla persona per il nostro Paese sono giacimenti di ricchezzaancora da scavare e da mettere a frutto", ha detto ilpresidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. "Il sistemacamerale - anche attraverso la rete dei comitati per lapromozione dell'imprenditoria femminile - in questi mesi diavvicinamento all'Expo 2015, continuera' a supportare leimprese a cogliere le molteplici opportunita' che questo eventoportera'. E lo sta facendo anche attraverso la nuovapiattaforma web Italian Quality Experience, per far conoscereal mondo il variegato universo dell'agroalimentare italianomettendo in mostra le quasi 700mila imprese della filieraallargata e il loro sapiente intreccio tra territorio, talentoe tradizione. Ma non solo, perche' con questo strumentopresentato insieme al Governo all'Expo delle idee - l'eventoche ha messo intorno a 42 tavoli i massimi esperti perdiscutere sui temi cruciali dell'esposizione - il Sistemacamerale vuole promuovere il Paese all'estero anche grazie allarete di Ristoranti italiani nel mondo che permettera' diraggiungere oltre 60 milioni di persone". L'imprenditoriafemminile conta 1.302.054 imprese. Pesa il 21,5% sull'interotessuto imprenditoriale, ma e' una realta' giovane che stacrescendo di peso velocemente. Tre imprese rosa su cinque hannomeno di quindici anni e quasi una su tre meno di cinque. Leaziende guidate da donne iscritte al Registro delle imprese dal2000 al 2009 sono 459.469 e incidono per il 21,4% sul totaledelle imprese mentre le 406.494 nate negli ultimi 4 anni vedonoaumentare al 26,1% il loro peso sul complesso delle aziendeloro coetanee. Il tasso di femminilizzazione, ovverol'incidenza delle imprenditrici nel tessuto produttivo,raggiunge punte assai piu' elevate rispetto alla media inalcuni settori specifici come quelli dei servizi alla persona(49,8%), della sanita' e dell'assistenza sociale (38,30%),dell'istruzione (29,5%) e, ancora, nelle filiere agroalimentarie turistiche (28,3%). E trova la sua massima espressione inMolise (28,3%), Basilicata (26,5%) e Abruzzo (25,7%). Mentre,in termini assoluti, le donne al comando di un'azienda sonopiu' numerose in Lombardia 172.817 (13,2% delle impresefemminili), nel Lazio 136.731 (10,5%) e in Campania 130.099(9,9%). In termini assoluti con 94.834 imprese femminili e'Roma ad aggiudicarsi la "maglia rosa", seguita a distanza daMilano 59.617 e Napoli 56.297. Ma per tasso difemminilizzazione e' Benevento a conquistare la posizione piu'alta del podio (il 30,49% delle imprese sono capitanate dadonne), tampinata da Avellino (30,15%) e, con piu' distacco, daChieti (28,56%). Piu' dei loro colleghi uomini, la stragrandemaggioranza delle donne imprenditrici sceglie la formagiuridica individuale che costituisce il 65% delle imprese rosacontro il 53,9% della base imprenditoriale complessiva. Leforme organizzative piu' complesse si declinano al femminilecon minore enfasi rispetto all'universo complessivoimprenditoriale, solo le societa' di capitali sono una realta'che pesa il 18,6% sulle imprese rosa mentre incidono per il24,6% a livello totale. Le imprese femminili straniere sono121.397, numericamente piu' presenti in Lombardia (20.182), nelLazio (14.607) e in Toscana (12.857). Una classifica che siribalta, eccezion fatta per una new entry, se prendiamo inconsiderazione l'incidenza delle imprese straniere su quellefemminili complessive che porta al primo posto la Toscana conil 13,7% (12.857 imprese straniere su 93.746), mentre entra alsecondo posto il Friuli-Venezia Giulia con l'11,78% (2.736 su23.230) e in terza posizione la Lombardia con l' 11,68% (20.182su 172.817). Nella filiera turistica "rosa" le donneimprenditrici gestiscono soprattutto bar e ristoranti checostituiscono quasi il 60% del comparto. Numeri alla mano su143.256 aziende a guida femminile che operano nel turismo bentre su quattro si occupano di ristorazione vale a dire 105.376imprese (il 28,7% del totale delle aziende del comparto) e diqueste la meta' sono costituite da bar (53.196 unita'), mentreil 29,9% da ristoranti (31.474) seguite, per numerosita', dai"take away" (10.031). Il secondo comparto del turismo piu'popolato e' costituito dall'ospitalita' che con 16.241 impresepesa l'11,3%. Qui le donne sono al comando soprattutto dialberghi (8.722 unita') e di strutture extralberghiere con6.232 imprese femminili tra affittacamere, case appartamenti,B&B, residence. Terzo per numerosita' di imprese, in totale6.607, ma primo per tasso di femminilizzazione, pari al 37,5%sul complesso delle relative aziende, e' invece il comparto deiservizi di intermediazione turistica. Piu' in particolarel'incidenza delle donne raggiunge punte elevate nei servizi diguide e accompagnatori turistici (il 52,9% delle complessive737 aziende) e nelle agenzie di viaggio (il 42,6% delle 5.804imprese totali). Ultimo per numero di imprenditrici e' quellorelativo alle attivita' creative, artistiche, sportive e diintrattenimento e divertimento che con 15.032 imprese rosa pesaper il 10,5% sul totale della filiera turistica. In questocomparto che in media evidenzia un tasso di femminilizzazionedel 23,7% si smarcano nettamente le attivita' di restauro dovepiu' di un'azienda su 2 e' guidata dalle donne. Su 835.367imprese agroalimentari 234.684 sono condotte da donne, ovveroil 28,1%. Le imprenditrici si dedicano prioritariamente allacoltivazione agricola dove si registrano il 92,5% delle aziendedell'intera filiera al femminile. Tra queste, per numerosita',si distinguono 38.573 imprese dedite alla coltivazione di cannada zucchero, 25.383 di colture permanenti, 23.817 di cerali. Maper incidenza di imprese "rosa" sul tessuto produttivo,l'imprenditoria femminile si fa strada piu' marcatamente nellacoltivazione di tabacco (il 43,9% sulle complessive 6.404aziende), di riso (il 39,5% delle 1.697 imprese totali), e dispezie e piante aromatiche (il 39% di 630 imprese). Nelcomparto della pesca e della silvicoltura la presenzadell'imprenditoria femminile nel sistema imprenditoriale e'marcata mente piu' bassa rispetto alla media contando poco menodi 3 mila imprese su 23.382 complessive ovvero il 13%.Nell'alimentare 2 imprese rosa su 5 sono panetterie. Ingenerale nel comparto si contano 14.694 imprese capitanate dadonne che pesano il 6,2% sull'intera filiera "rosa". Quil'indice di femminilizzazione pari al 21,3% appare piu' ridottorispetto alla media. Ma non mancano eccezioni degne di nota. E'il caso della produzione di paste alimentari, nella qualel'incidenza delle aziende rosa sul totale sfiora il 43% (2.359su 5.505), della pasticceria con il 34,3% (691 su 2.014). Ma intermini assoluti sono le panetterie a guida femminile adistinguersi nel comparto che con 6.133 unita' costituiscono il41,7% delle imprese rosa del comparto.(AGI) .
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