Cos'è Essential Phone, lo smartphone di Rubin che sfida Apple e Samsung
Potrebbero arrivare tempi duri per Apple e Samsung che da anni dominano la scena del mercato degli smartphone. La minaccia si chiama Essential Phone ed è il nuovo cellulare prodotto da Andy Rubin, il papà di Android. Il telefonino è già in vendita negli Stati Uniti e nei prossimi mesi dovrebbe essere distribuito in tutto il mondo compresa l’Italia. Essential fa il suo ingresso sul mercato al prezzo di 699 dollari e dopo anni di sviluppo, di test e di denaro investito. Il nome promette bene: il dispositivo dovrebbe essere semplice, in grado di funzionare con altri sistemi operativi, avendo un ecosistema aperto.
Ecco come è fatto
In molti hanno cominciato ad usarlo per cercare di capire meglio le caratteristiche. A colpire particolarmente è stato il display da 5,7 pollici QHD: con una risoluzione di 2560 x 1312 pixel occupa la quasi totalità della parte frontale, arrivando a interrompersi soltanto in basso ed intorno alla fotocamera. La scocca molto lucida è in ceramica e titanio, mix che dovrebbe assicurare un’ottima protezione.
Essential si dovrebbe posizionare come un top di gamma stando alle sue componenti hardware:
- processore Snapdragon 835
- 4 GB di RAM
- GPU Adreno 540
- 128 GB di memoria interna.
Ha anche una doppia fotocamera posteriore con due sensori da 13 MP, uno RGB e uno monocromatico insieme ad un flash LED Dual-Tone. All’interno della confezione, oltre ovviamente allo smartphone, ci sono un caricabatteria, pin per aprire il vano SIM, cavo USB Type-C e un adattatore per le cuffie, dal momento che manca il jack audio.
Gli accessori
Ciò che lo dovrebbe contraddistinguere in futuro rispetto tutti gli altri smartphone sono gli accessori modulari con i quali è compatibile, come quello che permette allo smartphone di trasformarsi in una vera e proprio videocamera a 360° o la base smart Essential Phone Dock.
Chi è Andy Rubin
Rubin viene considerato il papà di Android, la sua carriera è iniziata tra le fila della General Magic, favoleggiato spin-off della Apple, dove anche lì ha dato prova delle sue abilità costruendo il primo dispositivo portatile connesso alla Rete. Ha lavorato alla prima generazione di assistenti digitali, e come amministratore delegato di Danger ha concepito il primo prototipo di smartphone: ancor prima che questa definizione venisse coniata. Infine, è approdato a Google dove ha dato vita al noto sistema operativo: la tecnologia di consumo più velocemente adottata della storia, presente in oltre 25mila prodotti differenti. Tra le fila di Mountain View Rubin è rimasto fino al 2014, quando ha lasciato Big G per dedicarsi ad altri progetti.