Franco Carlini è considerato uno massimi esperti di Internet in Italia ai suoi albori, uno dei primi a intuire la portata della grande trasformazione digitale che avrebbe anche travolto il giornalismo e ne avrebbe cambiato le dinamiche. Lo ha fatto quando pochi parlavano di Rete. Si e' occupato di digitale e comunicazione digitale per Il Manifesto, L'Espresso, il Corriere della Sera.
Proprio 'Chips&Salsa', una delle sue rubriche più note, è il titolo del convegno in programma il 1 dicembre a Genova, a Palazzo Ducale. Interverranno tra gli altri Luca De Biase (Nòva - Il Sole 24 Ore), Anna Masera (La Stampa, Università di Torino), Marco Pratellesi (Agi), Andrea Dambrosio (Skytg24), Benedetto Vecchi (Il Manifesto). Chips&Salsa - Giornalismo, innovazione, democrazia, il titolo del convegno per esteso. L'occasione per parlare del dialogo fra giornali e lettori, di whistleblowing, di data e visual journalism e di redazioni che cambiano.
Scomparso prematuramente nel 2007, Carlini ha fondato alla fine degli anni Novanta Totem, una sua agenzia stampa, un progetto da lui ideato e portato avanti insieme a una redazione di 13 giovani giornalisti. Il convegno di Genova è anche l'occasione per ricordarne la figura. Una delle grandi intuizioni di Carlini è stato capire come Internet avrebbe cambiato il giornalismo: i suoi strumenti, il metodo, le fonti.
Un atteggiamento il suo non negativo, Carlini vedeva nella Rete una sintesi dei suoi ideali di partecipazione, apertura e condivisione di idee. E come positiva la caduta delle barriere tra il giornalista, il suo ruolo privilegiato, e i lettori. Cittadini che con Internet sono diventati addirittura protagonisti dell'informazione, come nel caso del citizen journalism. Ottimista, senza però nascondere le criticità che Internet avrebbe portato all'informazione e non solo.