Alimentazione: spreco di 8mld all'anno, ma italiani consapevoli
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Alimentazione: spreco di 8mld all'anno, ma italiani consapevoli

Alimentazione: spreco di 8mld all'anno, ma italiani consapevoli

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(AGI) - Milano, 7 lug. - Oltre otto miliardi di euro l'anno.Tanto gettiamo nel cestino della spazzatura ogni anno, vale adire 6,5 euro a settimana a famiglia per 630 grammi di cibo.Sono questi alcuni dei numeri relativi allo spreco alimentareemersi dal rapporto 2014 che tuttavia mostra un tiepidomiglioramento: il monitoraggio pilota del 2013 aveva, infatti,registrato uno spreco per 8,7 miliari contro l'8,1 di quellopresentato oggi a Milano. A far ben sperare ci sarebbe pero' l'atteggiamento degliitaliani emerso dalla ricerca: il 63% degli intervistati,infatti, desidera un'Italia vigile contro gli sprechi, primaancora di un'Italia equa (39%), solidale (22%), tollerante(12%), sicura (42%), e in generale rispettosa dell'ambiente(47%). Inoltre, l'81% degli italiani controlla se il ciboscaduto e' ancora buono prima di gettarlo (era il 63% a inizio2014) e il 76% porta o vorrebbe portare a casa il cibo avanzatoal ristorante anche se solo il 30% lo fa con una certafrequenza. Gli italiani, comunque, sembrano essere abbastanzaconsapevoli del fenomeno, visto che secondo il 60% quello delcibo e' il comparto su cui maggiormente si concentra la piagadello spreco: piu' che per l'acqua (37%) o l'energia elettrica(20%). Coerentemente, in un'ottica di riduzione dello spreco maanche di svolta culturale sulle tematiche ambientali connesse,gli italiani chiedono provvedimenti. In particolare auspicano (8,3 in scala da 1 a 10) una verae propria campagna di educazione alimentare nelle scuole, oltread informazioni diffuse sul tema spreco (le considera utili il94% degli italiani), a partire dai danni che lo spreco di ciboprovoca anche rispetto all'ambiente. Le etichette giocano unruolo chiave: gli intervistati sollecitano un sistema chiaroper le modalita' di consumo. Il 90% afferma di leggerlesistematicamente per verificare la scadenza dei prodotti el'83% dichiara di conoscere la differenza tra 'data discadenza' e 'preferenza di consumo'. Ma solo il 67% di chiritiene di saperlo (54% del totale del campione) ha dimostratodi conoscere realmente il significato. Anche la tecnologiaentra in campo come guida di riferimento per contenere lospreco: fra le innovazioni auspicate dagli intervistatiprimeggiano la tecnologia intelligente per gli imballaggi delcibo, con packaging che virano di colore e possono monitorarela freschezza dei cibi (76%); ma anche sistemi di controllodelle temperature del frigorifero (75%) e sistemi dipianificazione della spesa (67%). (AGI) Mi5/Fea .
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