Agricoltura: E. Romagna, 30% aziende si aggregano e va sul web
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Agricoltura: E. Romagna, 30% aziende si aggregano e va sul web

Agricoltura: E. Romagna, 30% aziende si aggregano e va sul web

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(AGI) - Roma, 5 dic. - Oggi il 30% delle 58mila aziendeagricole emiliano-romagnole si aggregano tra loro, il 44% usalo smartphone o il tablet per lavoro e sono sempre piu'hi-tech. Un binomio che porta a raggiungere un'elevatasostenibilita' economica (per il 33% delle imprese in regione)e una buona sostenibilita' ambientale (per il 52%). E' quantoemerge dai dati dell'Osservatorio Innovazione Impresa Agricola.Il rapporto fotografa una vera rivoluzione, innescata dallanecessita' di produrre di piu', in maniera piu' rispettosadell'ambiente, con meno superficie coltivata a disposizione: sichiama "intensificazione sostenibile" ed e' la sfidadell'agricoltura italiana Dei 50 miliardi annui di produzioneagricola, circa il 9% e' realizzato in Emilia-Romagna, e delle740mila imprese iscritte alla Camera di Commercio l'8% sonoemiliano-romagnole, ricorda la ricerca. In Emilia-Romagna sono17.400 le aziende agricole che fanno rete: il 30% delle 58 milacomplessive, in linea con il dato nazionale. L'unione fa laforza, insomma, ma anche la tecnologia fa la sua parte, vistoche dal Rapporto emerge che l'utilizzo di strumenti informaticiin agricoltura e' sempre piu' diffuso: in regione usa losmartphone o il tablet per lavoro il 60% delle aziende piu'grandi, con oltre 500mila euro di fatturato, e il 50% deicerealicoltori, seguiti dagli ortofrutticoltori (37%). InEmilia-Romagna le aziende agricole che scelgono di fare rete(il 31% nel settore dell'ortofrutta, il 30,4% nel settore deiseminativi) si aggregano in primis per abbattere i costi deimezzi tecnici attraverso gruppi di acquisto, ma anche peracquistare e scambiare mezzi meccanici, scambiare manodopera egestire in maniera associata il processo produttivo. Lacreazione di gruppi di aziende consente di realizzare fatturatiimportanti e, di conseguenza, di investire per lavorare conmaggiore attenzione verso l'ambiente, anche attraversol'adozione di strumenti tecnologici. Un esempio? Quellodell'acqua, per le implicazioni di sostenibilita', di efficaciae di costi legati alla produzione, rappresenta certamente unodei temi piu' sentiti dai produttori agricoli, che nell'75,5%dei casi utilizzano sistemi di irrigazione nella propriaazienda (il 90,5% nel settore ortofrutta e il 64,3% neiseminativi). I metodi "tecnologici" utilizzati(micro-irrigazione, a pioggia, sub-irrigazione, a scorrimento)testimoniano anche in questo caso l'attenzione a un utilizzopiu' sostenibile e meno dispersivo della risorsa acqua, cosi'come una gestione oculata dell'irrigazione e dellafertilizzazione (attraverso fertirrigazione, sistemi automaticidi controllo dell'irrigazione, tensiometri, sensori di umidita'del terreno). La micro-irrigazione e' scelta nella grandemaggioranza dei casi (83,3% nel settore ortofrutta, 25% settoreseminativi), accompagnata dalla fertirrigazione (89,5% nelsettore ortofrutta, 25% settore seminativi) che consente direndere piu' efficiente il sistema di fertilizzazione,riducendo l'impiego di acqua e di concimi, ma anche leemissioni e l'inquinamento dell'azienda agricola. Laconclusione principale del Rapporto, dunque, e' che lasostenibilita' economica delle imprese agricole e' prerequisitoper un'attenzione alla sostenibilita' ambientale: all'aumentodella prima corrisponde una crescita della seconda. Unobiettivo che e' anche un obbligo - come rilevato nel Rapportodell'Osservatorio 2013 - sentito dagli imprenditori agricolinei confronti delle generazioni future. (AGI) Bru
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