I colossi della tecnologia come Google, Facebook e Amazon sono ormai più potenti di molti Stati nazione e come Stati nazione vanno trattati. Questa la constatazione che ha portato nei giorni scorsi la Danimarca ad annunciare, prima al mondo, l’istituzione di un ambasciatore digitale, che avrà il ruolo di rappresentare gli interessi di Copenhagen nelle relazioni con le più grandi e-company del pianeta. I termini del progetto erano rimasti piuttosto nebulosi fino alla recente intervista al Washington Post del ministro degli Esteri danese, Anders Samuelsen. Non tutti i dettagli sono ancora finalizzati, ha ammesso il ministro, quel che è certo è che l’ambasciatore “avrà una stretta connessione con il resto del nostro sistema: lavorerà con le nostre sedi diplomatiche in tutto il mondo e utilizzerà il loro staff; non sarà mai solo, avrà un grande sistema alle spalle e garantirà buone relazioni con queste compagnie”.
“Alcune di queste aziende pesano come nazioni”
“Così come portiamo avanti un dialogo diplomatico con i Paesi, dobbiamo anche stabilire e rendere prioritarie relazioni a tutto campo con i soggetti del comparto tecnologico come Google, Facebook, Apple e così via”, spiega Samuelsen, “ci sono molte aziende e nuove tecnologie che saranno parte della vita di tutti i giorni dei cittadini danesi. E alcune di queste aziende hanno dimensioni comparabili a quelle delle nazioni. Quindi, se vogliamo essere parte di quello che sta succedendo, abbiamo bisogno di un ambasciatore digitale”. E la nuova figura “non avrà fatto una valenza simbolica”.
“Moltissimi Paesi ci copieranno”
“La verità dei fatti è che l’intelligenza artificiale, i big data, l’internet delle cose, le macchine che si guidano da sole sono parte della vita di tutti i giorni in Danimarca", sottolinea Samuelsen, "invece di sederci e guardare solo al mondo come era ieri, dobbiamo pensare a come diventerà il mondo domani o, forse, come è già oggi”. A spingere Copenhagen a una simile riflessione sono i forti investimenti annunciati da Facebook e Apple, che in Danimarca costruiranno due grandi centri di stoccaggio dati. “Più della meta dei dati presenti nel mondo sono stati creati negli ultimi due anni”, sottolinea il capo della diplomazia danese, “non sono solo stati o servizi di intelligence che hanno messo insieme tutto questo. Anzi, sono soprattutto compagnie come Facebook, Google, Apple e così via. Ciò ci mette in una situazione nella quale dobbiamo porci grandi domande sulla privacy individuale e la situazione degli Stati”. E se non tutti i dettagli sono ancora chiari, di una cosa Samuelsen è sicurissimo: “Moltissimi Paesi ci copieranno”.