Roma - "Il gatto è nel cesto e il cesto è nel fiume", scrive Marc. "Quindi il gatto è morto?", risponde Mark. "Missione compiuta", segue uno smile. Ovvero: il consiglio d'amministrazione di Facebook ha approvato il piano che permette a Mark Zuckerberg di mantenere il controllo della 'sua creatura' nonostante abbia deciso di prendere due anni sabbatici da Facebook per servire "in una posizione di governo o un incarico" politico.
- Conflitto d'interessi, chi è finito nei guai
Una decisione che ha messo nei guai il secondo Marc del messaggio cifrato (e frainteso): il venture capitalist Marc Andreessen, che ha giocato una doppia partita: se da una parte l'investitore col gran fiuto (ha creato Netscape e, dopo aver venduto il browser per 4,2 miliardi di dollari, ha finanziato, tra gli altri, Facebook, Twitter, Airbnb, Skype eBay, Instagram) doveva rappresentare l'interesse degli azionisti di minoranza, dall'altra avrebbe fornito all'amico Zuckerberg consigli per far passare la proposta in Consiglio. Un doppio gioco in piena regola, visto che Andressen dall'agosto 2015 è uno dei tre membri della commissione indipendente che rappresenta le minoranze sulle decisioni che riguardano la riorganizzazione del pacchetto azionario.
- La rivolta degli azionisti di minoranza
La vicenda è stata ricostruita grazie alle carte giudiziarie di un processo in corso alla Delaware's Chancery Court, che ha visto contrapposto Andreessen al gruppo di azionisti di minoranza. La class-action è stata depositata a fine aprile, dopo che Zuckerberg aveva proposto e ottenuto una riorganizzazione della società per diluire il potere di voto degli azionisti, blindando a detta dei ricorrenti "il controllo eterno" dell'azienda. I documenti sono stati desecretati solo nei giorni scorsi, ma si riferiscono ai piani messi a punto dal numero uno di Paolo Alto a inizio anno.
- I messaggi incriminati
Studiando le carte processuali, il Guardian ha ricostruito gli scambi via sms tra Zuckerberg e due componenti del board. "La questione più grande", gli scriveva a marzo Andressen, è "come definire questo servizio al governo senza terrorizzare gli azionisti (sul fatto) che tu ti stia defilando". Un qualcosa di più che un semplice consiglio a un amico, dunque. La Delaware's Chancery Court in attesa del verdetto ha congelato la modifica al pacchetto azionario della società. Nessun commento da parte di Zuckerberg e Andreessen.
- Oggi filantropo, domani (chissà) politico
Sesta persona più ricca al mondo e molto interessato alla filantropia, Zuckerberg finora ha sempre cercato di evitare la politica. Alla fine dello scorso agosto il fondatore di Facebook ha venduto un grosso pacchetto di azioni del social network proprio per finanziare le iniziative filantropiche della fondazione che ha messo in piedi con la moglie Priscilla Chan alla nascita della loro prima figlia. Oggi c'è chi scommette anche su un suo incarico politico: Mark si è incontrato negli anni con esponenti repubblicani, democratici e anche membri dell'amministrazione Obama.
Per approfondire:
Facebook - Mark Zuckerberg
Startup Italia - La storia esemplare dell’uomo che ha reso grandi Facebook e Airbnb
The Guardian - Facebook court filings hint at possible political future for Mark Zuckerberg
Bloomberg - Facebook's Investors Criticize Marc Andreessen for Conflict of Interest