Roma - "Aiutare le imprese italiane a crescere in Europa e aiutare le imprese internazionali a entrare in Italia. Questo è il messaggio e l'obiettivo che ci siamo dati". Non usa giri di parole Davide Dattoli, founder e Ceo di Talent Garden che, all'AGI, traccia le strategie della società. Per centrare l'obiettivo, la più grande piattaforma in Europa per i talenti nel digitale, ha chiuso un'aumento di capitale da 12 milioni di euro per accrescere la sua rete di spazi coworking e puntare su formazione, eventi e innovazione con le aziende. In tale processo di espansione, nel 2018 è prevista la quotazione in Borsa che fa parte "del nostro percorso di crescita".
"La società negli ultimi anni è cresciuta molto, ci diamo obiettivi ancora più ambiziosi e crediamo che la Borsa possa essere uno degli stimoli per riuscire a crescere ulteriormente dopo questo round", evidenzia l'imprenditore. Si tratta del secondo più rilevante financing round realizzato a livello europeo nel settore, la raccolta tra equity e debito, vede - per la prima volta in Italia - la partecipazione di 500 Startups, il più grande incubatore al mondo basato a San Francisco e diretto da Dave McClure, ed Endeavor Catalyst, sponsor Reid Hoffman founder di LinkedIn. Al suo fianco sono intervenuti molti family office italiani, con la regia di Tamburi Investment Partners (Tip), che ha partecipato al round anche direttamente ed è oggi tra i principali azionisti della società. Tra questi le famiglie Angelini e Dompè (farmaceutica), gli armatori D'amico, gli imprenditori del settore metallurgico della Ferrero a cui si aggiungono imprenditori del digitale italiano come Volagratis, MutuiOnLine, Alkemy ed Esprinet.
Talent Garden è il più grande network di coworking d'Europa per numero di sedi: da Brescia, dove è nato cinque anni fa, è arrivato oggi a 17 campus in 5 Paesi europei, con più 1.500 professionisti del digitale che lavorano negli spazi, centinaia di manager provenienti da decine di aziende formati da Tag Innovation School, la scuola dell'innovazione di Talent Garden, e centinaia di studenti che ogni giorno si formano per diventare i professionisti del futuro. In aggiunta si contano oltre 500 eventi ospitati o organizzati ogni anno nei diversi campus sui temi dell'innovazione e del digitale. "Talent Garden - prosegue Dattoli - dalla sua nascita è riuscita a diventare uno dei maggiori palyer in Europa per la sua capacità, non solo di crescere e svilupparsi come azienda, ma di cerare un'ecosistema nei diversi territori in cui siamo presenti e, soprattutto, di connettere i diversi ecosistemi". "Per questo abbiamo coinvolto alcuni dei più grandi family office italiani e grandi investitori internazionali proprio per aiutarci in questo percorso di crescita non solo a livello economico ma grazie anche alle loro connessioni e attività in giro per l'Europa", evidenzia Dattoli. "Al nostro interno nascono tante realtà che stanno sviluppando il loro progetto di impresa, i loro progetti nel mondo del digitale dove siamo focalizzati. Siamo nati 5 anni fa a Brescia da una semplice idea: creare un luogo fisico che potesse diventare un distretto industriale del digitale nella nostra città".
Dattoli, che non ha ancora 30 anni, qualche idea sullo sviluppo economico dell'Italia ce l'ha: "Il Pil italiano potrebbe crescere del 2% nel momento in cui l'economia digitale si integrasse nel Made in Italy e proprio per questo abbiamo deciso di puntare su una maggior connessione tra digitale e mondo più tradizionale perché il digitale è fatto da persone che sono separate le une dalle altre con le quali, spesso, è difficile entrare in contatto e capire di cosa si occupano, soprattutto per le imprese più tradizionali, e allora abbiamo detto: perché non facciamo un distretto industriale, un luogo fisico, un coworking dove persone, portino avanti il proprio progetto. Ognuno aiutando l'altro. In questo modo le imprese tradizionali possono venire e scoprire cosa sta accadendo nella loro città da questo punto di vista".
Talent Garden con questo round si posiziona come primo player in Europa in un settore in crescita in cui velocità e qualità del network sono fondamentali. La scommessa dei più grandi investitori internazionali è quella di riconoscere che il mondo del lavoro è cambiato e che sono necessari nuovi player che offrano servizi innovativi e uno spazio di lavoro in continua evoluzione con una forte componente di community, dove si impara e ci si connette grazie a corsi ed eventi.
Negli Stati Uniti il coworking continua a essere uno dei settori di maggior interesse e attrae capitali molto importanti: WeWork, società basata a New York, ha raccolto più di 620 milioni di dollari negli ultimi due anni. Sempre nella Grande Mela General Assembly ha raggiunto 110 milioni mentre NeueHouse 25 milioni. A San Francisco, altra roccaforte del coworking, RocketSpace ha chiuso un round da 336 milioni e Galvanize da 45 milioni. "è una soddisfazione immensa - osserva Dattoli - con questa operazione rafforziamo la nostra leadership a livello europeo e soprattutto incrementiamo la forza di un network ormai unico, che partendo dall'Italia si è sviluppato in molti Paesi? con l'obiettivo di espandersi in tante altre città. Siamo già il terzo player a livello mondiale per numero di campus e vogliamo realizzare il nostro sogno di connettere i talenti più innovativi e brillanti, non solo europei".
"Siamo partiti 5 anni fa con un piccolo spazio a Brescia, abbiamo creduto nella sfida di crescere in Italia ed Europa, nella diversificazione del nostro business e oggi non siamo più solo un coworking pur essendo in tante città in Europa. Abbiamo una divisione che si occupa esclusivamente di realizzare eventi e attività con clienti corporate e da un anno abbiamo anche Tag Innovation School con una proposta formativa sui temi del digital che coinvolge studenti ma anche tante aziende che vogliono cambiare il loro modo di lavorare. Abbiamo esportato il nostro modello in Europa e, dopo Spagna, Lituania, Romania e Albania, puntiamo ai mercati dove l'innovazione sta nascendo, fuori dai circuiti di Londra e Berlino dove esistono già tanti player molto radicati. Il nostro obiettivo è di arrivare in Borsa entro la fine del 2018", conclude.