Maker Faire: robotica, droni e gli oggetti che diventano musica 
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Maker Faire: robotica, droni e gli oggetti che diventano musica 
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Una sede come la Fiera di Roma assume quindi anche un significato simbolico: i "makers", gli inventori, non sono più creativi isolati che lavorano in uno scantinato e il loro sbocco naturale non è più solo la start-up. E' il mondo della grande industria e dei servizi che richiede sempre più figure capaci di ispirazione, che sappiano interpretare i mutamenti sempre più frenetici della società digitale e trasformare in prodotto le esigenze di individui sempre più interconnessi.

Robotica e droni le invenzioni danno spettacolo - VIDEO

I droni si sfidano in gare acrobatiche - VIDEO

"Vogliamo mostrare che forse il futuro può essere migliore di quello che raccontavamo", ha sottolineato il curatore della manifestazione, Riccardo Luna, aprendo la conferenza introduttiva e rivolgendosi ai 25mila studenti che hanno affollato questa mattina i padiglioni, aggirandosi tra macchine avveniristiche destinate, in molti casi, a diventar loro familiari in età adulta.

Roma diventa capitale delle start-up

"The times they are a-changing", come recita il ritornello di un celebre brano del neo Nobel per la letteratura Bob Dylan che viene trasmesso sul maxi schermo, a guisa di inno semiufficiale della manifestazione, prima di lasciare spazio alle testimonianze di campioni internazionali dell'innovazione come il professor Neil Gershenfeld del Massachusetts Institute of Technology, direttore del Center for Bits and Atoms, che ha illustrato come le nanotecnologie possano "dare vita ai materiali" attraverso nuovi sistemi di assemblaggio in grado di replicare i meccanismi biologici. O a visionari come Bruce Sterling, lo scrittore di fantascienza considerato tra i creatori del cyberpunk, nonché firma di Wired, che ha ricordato il "Gruppo T" come esempio di filosofia dell'innovazione italiana. "L'Italia ha molto da dire e molto da fare in questo settore, dove è particolarmente forte", ha sottolineato Sterling.

Si apre con le scuole, 25mila studenti invadono gli stand - VIDEO

DALLA DOMOTICA PER LE PERSONE ALLA MUSICA DEGLI OGGETTI

A testimoniarlo l'esempio di Simona Maschi del centro europeo di information desing di Copenhagen, il più importante d'Europa, che ha mostrato vari progetti di domotica "basati sulle persone, come secondo la filosofia di vita scandinava", dalla lampada smart che segue i movimenti delle persone alle strisce pedonali disegnate sulla strada da un sensore quando desideriamo attraversarla. O il giovane Bruno Zamborlin, l'inventore di Mogees, il sensore che, attaccato a un qualsiasi oggetto, una sedia o una bottiglia, un albero o una zucchina, riconosce le vibrazioni create percuotendolo e le trasforma in musica, consentendo di "suonare" qualsiasi cosa. Scrosciano gli applausi mentre sullo schermo scorrono i suoi duetti con Jean Michel-Jarre e Rodrigo del duo Rodrigo y Gabriela (in questo caso, chitarra contro cassetta da frutta).

La grande impresa italiana, che con questi innovatori si deve interfacciare, è stata invece rappresentata dal presidente di Telecom, Giuseppe Recchi, che ha ricordato l'ambizione dell'azienda di "diventare la casa tecnologica italiana", e da Dario Pagani, vice presidente esecutivo di Eni, main partner dell'evento. "Siamo qui per presentare tre concept che mettono al centro l'individuo, uno riguardante la domotica per una gestione energetica più intelligente e un maggiore risparmio; un altro relativo al digital employee per i nostri dipendenti e contrattisti: un braccialetto che ci consente di portare dietro la nostra scheda sanitaria in caso di necessità", ha spiegato Pagani, "il terzo concept riguarda la digital Earth: in molti casi perforiamo pozzi d'acqua per le comunità dove lavoriamo e, grazie alla connettivita, possiamo stabilire le caratteristiche fisico-chimiche dell'acqua".

Al Padiglione 9 i Young Makers, un vero atelier creativo in mostra - VIDEO

Il mondo istituzionale è stato infine presente nelle persone del ministro del Lavoro, Luciano Poletti, che ha ironizzato sul fatto che "non capita spesso che un ministro duri tre Maker Faire" e ha portato gli inventori come esempio di come si debba "continuare a cambiare tutti i giorni" per cogliere le sfide della modernita', e del vice ambasciatore degli Usa in Italia, Kelly Degnan. "C'è una grande energia qui, è qua che vediamo nascere quelle grandi idee che poi si trasformano in nuove app o in nuove start up che cambieranno il nostro modo di vita", ha chiosato Degnan, "come il presidente Obama ha detto tante volte, l'innovazione è il futuro di tutti noi". (AGI)

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