Eni: a Festivaletteratura racconta Africa, sfatare luoghi comuni
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Eni: a Festivaletteratura racconta Africa, sfatare luoghi comuni

Eni: a Festivaletteratura racconta Africa, sfatare luoghi comuni

Un tecnico egiziano al lavoro con gli strumenti per la perforazione al campo di Belaym. Egitto, 1960 
@ Archivio storico Eni Un tecnico egiziano al lavoro con gli strumenti per la perforazione al campo di Belaym. Egitto, 1960 
Panoramica dell’accampamento di Et dell’Agip mineraria. Sudan, 1960 
@ Archivio storico Eni Panoramica dell’accampamento di Et dell’Agip mineraria. Sudan, 1960 
 Ragazzo che fa il bagno. Repubblica del Congo
@ Francesco Giusti  Ragazzo che fa il bagno. Repubblica del Congo
Uomini al lavoro su una piattaforma offshore a Pointe Noire. Repubblica del Congo, 2001
@ Archivio storico Eni Uomini al lavoro su una piattaforma offshore a Pointe Noire. Repubblica del Congo, 2001
Festa del Green River Project per lo sviluppo rurale, Obiafu Obrikom. Nigeria, 1977
@ Archivio storico Eni Festa del Green River Project per lo sviluppo rurale, Obiafu Obrikom. Nigeria, 1977
Popolazione Masai nella stazione di servizio Agip, Rift Valley. Kenya, fine anni Sessanta 
@ Archivio storico Eni Popolazione Masai nella stazione di servizio Agip, Rift Valley. Kenya, fine anni Sessanta 
La preghiera musulmana dei collaboratori locali nella concessione dell’Agip mineraria. Sudan, 1960
@ Archivio storico Eni La preghiera musulmana dei collaboratori locali nella concessione dell’Agip mineraria. Sudan, 1960
Momenti di vita quotidiana al campo dell’Agip mineraria. Sudan, 1960 
@ Archivio storico Eni Momenti di vita quotidiana al campo dell’Agip mineraria. Sudan, 1960 
Panorama sulla strada tra Et e Bir Salala. Sudan, 1960 
@ Archivio storico Eni Panorama sulla strada tra Et e Bir Salala. Sudan, 1960 
Itinerario delle concessioni e panoramica del campo dell’Agip mineraria. Tunisia, inizio anni Sessanta 
@ Archivio storico Eni Itinerario delle concessioni e panoramica del campo dell’Agip mineraria. Tunisia, inizio anni Sessanta 
Momenti del montaggio della tenda piramidale e del traliccio della luce nel campo dell’Agip Mineraria. Tunisia, 1965 
@ Archivio storico Eni Momenti del montaggio della tenda piramidale e del traliccio della luce nel campo dell’Agip Mineraria. Tunisia, 1965 
Zona di lavoro del gruppo geofisico dell’Agip mineraria. Sudan, 1960 
@ Archivio storico Eni Zona di lavoro del gruppo geofisico dell’Agip mineraria. Sudan, 1960 
Area della concessione dell’Agip mineraria e sonda di perforazione a El Borma. Tunisia, 1963
@ Archivio storico Eni Area della concessione dell’Agip mineraria e sonda di perforazione a El Borma. Tunisia, 1963
Distribuzione di acqua alla popolazione locale. Marocco, 1959 
@ Archivio storico Eni Distribuzione di acqua alla popolazione locale. Marocco, 1959 
Rifornimento dell’elicottero dell’Agip mineraria. Marocco, 1959 
@ Archivio storico Eni Rifornimento dell’elicottero dell’Agip mineraria. Marocco, 1959 
Un tecnico egiziano al lavoro con gli strumenti per la perforazione al campo di Belaym. Egitto, 1960 
@ Archivio storico Eni Un tecnico egiziano al lavoro con gli strumenti per la perforazione al campo di Belaym. Egitto, 1960 
Panoramica dell’accampamento di Et dell’Agip mineraria. Sudan, 1960 
@ Archivio storico Eni Panoramica dell’accampamento di Et dell’Agip mineraria. Sudan, 1960 
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"L'Africa é il nostro passato, il presente e il nostro futuro". Lo ribadisce Neri Marcore' in veste di moderatore, dando il via all'evento Inedita Energia, organizzato da Eni all'interno del Festivaletteratura di Mantova, che lo ha visto dilogare con Pietro Bartolo, medico di Lampedusa e protagonista di Fuocoammare di Gianfranco Rosi (vincitore dell'Orso d'oro al Festival di Berlino nel 2016), Jean Léonard Touadi, senior advisor FAO, Ingy Mubiayi, esponente italo africana della letteratura di migrazione e Jacopo Fo, che ha raccontato l’esperienza di Il Teatro Fa Bene in Mozambico.
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Ogni anno, Eni organizza all’interno della kermesse l’evento Inedita Energia, dedicato alla ripubblicazione di un libro con testi, de Il Gatto Selvatico, la rivista aziendale voluta da Enrico Mattei. E arricchito da un incontro con ospiti prestigiosi chiamati a dibattere sul tema del volume, che stavolta é l'Africa. In oltre un'ora e mezza, tra applausi, risate e anche momenti seri e molto tristi come quando Bartolo ha raccontato dei tanti cadaveri scivolati nel mediterraneo, gli ospiti hanno tentato di sfatare alcuni luoghi comuni e sottolineare l'importanza della cooperazione per il futuro non solo del continente africano ma per l'Europa intera.
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"Non sappiamo tantissimo dell'Africa, abbiamo notizie frammentarie e insufficienti.
Cerchiamo di togliere di mezzo alcuni pregiudizi" ha esordito Marcore'. Tanto per cominciare generalizziamo troppo, in realtà, sottolinea Ingy Mubiayi ci sono"più di duemila lingue e centinaia di gruppi etnici in Africa. Quelli del nord, per esempio, non si definiscono neanche africani. Io sono figlia di una egiziana e di un congolese. E mia madre quando si arrabbiava con me, mi diceva 'sei africana come tuo padre'. Insomma, esiste il razzismo anche tra africani, per il colore della pelle". Sulle differenze all'interno del Paese insiste anche Jean Léonard Touadi. "Quando parlate di Africa, per favore declinatela al plurale, perché è una realtà complessa dal punto di vista geopolitico, ambientale. É il secondo continente del mondo come estensione . Ed è la culla dell'umanità. È quel luogo straordinario dove l'avventura umana inizio'". C'è "una immensa falsificazione sulla realtà africana" interviene Jacopo Fo che in collaborazione con Eni ha realizzato uno spettacolo teatrale per sensibilizzare sui temi sanitari, in Mozambico.
"Serve un minimo di informazione sull'apporto che l'Africa ha dato alla cultura mondiale - dice - . Noi a scuola studiamo Esopo ma non ci dicono che era nero. Così come non ci dicono che chi ha inventato l'agricoltura, l'astronomia, la geometria sono stati gli africani dell'Africa nera, e non gli egiziani che hanno imparato dagli africani". Insomma di "storie censurate sull'Africa ce ne sono tantissime". Così' come quando si dice che è una terra povera, mentre "il continente africano è ricco, prezioso, ci sono terre rare" interviene il medico di Lampedusa Pietro Bartolo - . È il continente più ricco del mondo e ci vive la gente più povera. Adesso abbiamo la responsabilità di accoglierli. É un dovere di ogni uomo aiutare chi ha bisogno. Siamo tutti africani - sottolinea - . Gli africani sono il nostro presente con questo 'fenomeno' dell'immigrazione, anche se forse qualcuno vuole farlo diventare un 'problema'".
"Penso che la cooperazione sia il futuro - aggiunge - : è un bene per loro ma anche per noi. E non solo da punto di vista economico, ma culturale. Non dimentichiamo che il mediterraneo si chiama la culla della cultura e che la mescolanza tra il Dna rafforza le specie e ci rende più forti".
E poi se è vero che l'Africa ha problemi economici é anche vero che ha una "grande ricchezza relazionale, culturale. Ricchezza è anche la mancanza di solitudine, la solidarietà circolare tra le persone, la capacità di comunione profonda con la natura e l'ambiente , sotto questo punto di vista è molto più ricca di altre parti del mondo" ha osservato Jean Touadi che ha concluso citando la "formidabile storia di Enrico Mattei": "ci sono italiani che hanno saputo superare il loro eurocentrismo e instaurare rapporti paritari. Enrico Mattei ha fatto questo".
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